Occhei.
Ci sono cascata anch’io, nonostante andassi in giro a vantarmi che la felicità maggiore di questo 2015, fossero l’uscita di Jurassic Park e Star Wars.
Ed invece come una donnetta media, ho speso 8 euro per vedere Cenerentola.
E non solo. Mi è pure piaciuto. E non solo. Ho versato pure una lacrima. E non solo. Me lo riguarderei in streaming.
Anni e anni a portare tronfia la bandiera dell’indipendenza a urlare al mondo che è molto più cool salvarsi da sola, senza dover aspettare l’intervento di un uomo, una fata madrina o di un padre morente e mi sono ritrovata al cinema ad angustiarmi per una colf che si imbuca alle feste e si permette di perdere una scarpetta di Cristallo, roba che se gliela avessi prestata io, sta scarpetta me l’avrebbe ripagata lucidandomi casa per otto anni consecutivi. Domeniche comprese.
Ed invece, a fianco alle adolescenti che sospiravano alla vista del Principe azzurro, c’ero anch’io.
A sospirare beata – e beota – davanti a sguardi d’amore. Talmente beata – e sempre beota -che ad un certo momento mi sono voltata verso il mio fidanzato, (che sant’uomo, ha accettato di accompagnarmi in cambio di favori sessuali)e gli ho cinguettato: Ciao mio Principe. E lui, mantenendo l’atmosfera colma di pathos, con occhi a cuoricino mi ha risposto: Ciao Genoveffa.
Comunque.
A me Cenerentola è piaciuto un casino.
Certo, ho dovuto far finta di non notare le sopracciglia anni ’80 della protagonista.
Ho ammirato spasmodicamente gli outfit della matrigna, provando per lei un’innegabile simpatia.
I topi mi sono stati vagamente sulle palle.
Mi sono dovuta censurare al pensiero che se avessi incontrato io, un Principe Azzurro come QUEL Principe Azzurro, mi sarebbe venuto voglia di chiamarlo Mafalda e chiedergli se il transessuale lo fa da molto o è una new entry sui marciapiedi di Corso Australia.
Ma giuro. Mi è piaciuto.
Perché fondamentalmente ho un debole per quelle che ce la fanno.
Quelle che sputano e lottano e sembra che stiano per cedere ma alla fine risorgono come la Fenice.
Le donne che non si arrendono e ci credono sempre. Anche all’amore. Soprattutto all’amore.
Che sono state illuse e abbandonate, scaricate con le meschine frasi da fillmetto di quarta categoria, sulle note del Non è colpa tua, sono io che sono sbagliato, Sono fidanzato ma se vuoi possiamo scopare, Non voglio impegnarmi perché le femmine rompono le palle.
Ed invece queste eroine moderne, nonostante le porte in faccia, le corna, le disillusioni, i pianti e la rabbia ci credono ancora.
Hanno capito che l’amore è tra le poche cose in grado di rendere una persona felice e loro desiderano ardentemente essere felici.
Anche dopo i millemila Giuro che non ci casco più, Adesso me li faccio tutti e lascio il cuore a casa. Dopo la voglia di chiudersi in un convento di clausura ed uscirci sono per le abbuffate natalizie.
Quelle donne che arredano il proprio utero con tendine rosa confetto perché tanto un uomo lì dentro non ci arriverà mai, per poi ritrovarsi a fare un posticino a colui che decide di condividere un po’ di carne, di emozioni, di pensieri e di progetti. E allora quelle tendine rosa confetto vengono rimpiazzate con altre bicolor, in compagnia di un televisore al plasma e una Playstation.
Perché le donne belle fanno così. Si organizzano da sole nell’attimo in cui capiscono che forse il Per sempre felici e contenti non è per tutti. Che forse la propria quotidianità la possono anche trascorrere con un gatto persiano e con tutta la serie di Sex and the City.
Ma sono anche quelle che ridimensionano il loro cosmo per fare spazio ad un individuo che a quel cosmo un po’ si è affezionato.
Ecco.
A voi, a noi, donne coraggiose, dedico questo post.
Perché prima o poi l’amore arriva, E non è detto che ci inculi.
… forse perché alla fine… anche quando dici di non avere alcuna intenzione di riprovarci e faresti anche da nido ai ragni la sotto… ( che non è una bella immagine, lo so, ma fidati passa anche quel pensiero in alcuni momenti)… ti accorgi che nonostante tutto il mondo è un posticino piacevole e poi a sognare e sperare non si fa mai male, credo, quindi un cassettino aperto per far posto all’ignoto…lo si lascia sempre….e poi si vedrà.
Come sei saggia, Tati. C’hai proprio ragione.
Un bacio
“Perché prima o poi l’amore arriva, E non è detto che ci inculi.”
Finale estremamente romantico e poetico! 🙂
Embè! 😉
C’ero anch’io, tra le bimbe accompagnate dai parents e confermo che anche a me è piaciuto molto, non mi vergogno a dirlo.Poi, quella scarpetta…altro che Louboutin!:-)
Eggià quella scarpetta era meravigliosa. E sta cretina si è pure permessa di perderla! Ciao!
scrivi davvero bene 🙂 e condivido tutto quello che hai detto
Grazie mille! <3
Strepitosa come sempre!
Grazie Marti!
L’ha ribloggato su Amo…la…noia.
Adoro Game of Thrones, ma il mio cuore apparterrà sempre a quello sgnacchero di Khol Drogo.
My moon and my sun! Khaleesi ha visto giusto!!! Khol Drogo forever 😀
E che ti voglio dí… <3
Anche io sono andata a vederlo…ho pianto sì, ma alla fine del film mi sono sentita triste e disillusa, pensando “se vabbè, è proprio una favola!” Niente romanticismo da parte mia, non più. In questo periodo sto cercando di organizzare il mio universo da sola….ma alla fine, nel profondo, spero ancora che “l’amore arrivi e non mi inculi”.
PS: seguo il tuo blog da poco, ma mi piace molto ciò che scrivi e come lo scrivi, complimenti! 🙂
Brava! Brava! Brava!
Grazie grazie grazie!
Ti ho scoperta oggi ed evito di pubblicare tutti i tuoi post su fb solo perché i miei amici potrebbero bloccarmi. Bravissima
idem!!! però copio incollo su whatsapp alle amiche 😀
Grazie mille!
Mmmh illudi troppo tu. .