“Sì va tutto bene è che sai”
“Sai cosa?”
“Sai insomma, le solite cose. Io vorrei che lui mi accompagnasse a fare la spesa, perché mica vivo da sola in questa casa. E che andassimo in montagna il weekend. E che venisse con me agli aperitivi, ai parties.”
“E invece…”
“E invece se ne sta a casa tutte le sere davanti alla tv. Mangia davanti alla tv. Si addormenta davanti alla tv”
“Il sesso?”
Se potesse, si scoperebbe la tv
“Adesso ti faccio una domanda per cui mi odierai, ma te la faccio lo stesso. Non odiarmi. Perché ci stai insieme se, a detta tua, ha tutte queste mancanze?”
“Perché in un qualche modo lui è la mia routine. Voglio un figlio. Ricominciare tutto daccapo è snervante. Hai visto che pazzi ci sono là fuori? Uomini che spariscono, uomini che vanno in panico quando domandi i programmi per la settimana dopo, uomini terrorizzati da qualcosa che implichi una frequentazione. Ho 30 anni.”

“Ho conosciuto una, MaryG.”
“Ah bene! Ti piace?”
“Sì è carina. E’ simpatica. E’ pure una intelligente. Il problema è un altro.”
“Ettepareva. Dimmi”
“Mi bracca. Nel senso che ha un bisogno pazzesco di certezze. Ci sono uscito 4 volte. QUATTRO VOLTE. Non so ancora cosa facciano i suoi genitori o se sia una a cui piaccia viaggiare e mi tratta come se fossi il suo ragazzo. Che ansia!”
“Perché secondo te?”
“Perché ha 30 anni. Vuole sistemarsi. Ma non sono sicuro che voglia sistemarsi con me”. Schermata 2015-04-17 alle 11.53.11

No bambine, no.
Avete 30 anni.
In una società in cui a 30 anni state iniziando a costruirvi una carriera. Un futuro.
Trent’anni.
Con metà amiche in giro per il mondo a fare lavori fighissimi e l’altra metà a casa con prole. Trent’anni.
Un’età in cui vi è ancora concesso di andare a ballare, ubriacarvi con le amiche ed essere promiscue sessualmente.
Non avete un piede nella fossa.
Non dovete decidere oggi che tipo di donne sensazionali volete essere tra vent’anni.
Le vostre ovaie funzionano ancora e funzioneranno ancora per anni.
L’orologio biologico lo si può tenere a bada con un cucciolo preso in canile.

Vedo attorno a me donne favolose. Che arraffano. Cercano di prendere qualcosa nell’aria e con quel qualcosa ci si fidanzano. Magari con uno uomo che 5 anni fa mai avrebbero calcolato.
Perché è vero che si cresce e si cambiano gusti.
Io stessa amavo gli Stronzi e poi mi sono stufata di essere trattata di merda. Mi sono portata a casa un ragazzo magnifico. Ma è stata una scelta. Ovvero la libera convinzione che la mia vita, per quanto mi piacesse molto da single, sarebbe stata un po’ più brutta senza di lui.
E invece vi vedo. Portate a casa chi vi dà un’attenzione. Chi vi telefona il giorno dopo. Anche se è noioso. Anche se nella lista degli uomini mentalmente affascinanti lo collochereste tra Sallusti e il Gabibbo.
Ma sulla scia del Non si sa mai, questo placebo ve lo adottate. E vi convincete. Che magari cambierà. Che magari un giorno andrà meglio. Che tutte si fidanzano. Che tentar non nuoce. Sì che nuoce.
Nuoce alla vostra autostima, in primis. Perché un conto è non riuscire far funzionare una relazione con un uomo che amate, ma con cui, per mille motivi, è impossibile costruici una storia d’amore.
Un conto è fallire con uno di cui non ve ne importa niente. È avvilente investire del tempo con qualcuno che non vi piace. E sa di sconfitta in partenza.

Siamo donne.
Siamo quelle che si rialzano dopo ogni stronzo che ci spezza il cuore.
E ci riproviamo, senza neanche aver fatto la quarantena.

Ancora ferite ci rimettiamo in trincea.
Siamo quelle che combattono per uno stipendio decente, perché c’abbiamo da uscire di casa.
Siamo quelle che si incazzano quando un’amica non viene trattata come merita.
E siamo anche quelle che si infliggono una relazione Perché sai com’è, ho 30 anni. 
Allora io, dall’alto della mia ignoranza, una cosa mi permetto di consigliarla. Giusto perché so, che se siete arrivate a leggere fin qui, un minimo vi state riconoscendo. O almeno siete curiose.
Quanto siete felici da sole? 6? 7? 2? 5? Non importa. Scegliete qualcuno che vi renda felici 7, 8, 3, 6. Uno che porti qualcosa di bello nella vostra vita. Qualcuno che porti più felicità di quanta ne potete conquistare da sole.
E nel frattempo amiche, costruite voi stesse.
Il vostro lavoro, la vostra vita, la vostra indipendenza, un gruppo di amiche che vi asciughi le lacrime ed esulti con voi dei successi.
E scegliete. Scegliete chi volete accanto perché a se quel tipo non vi piace a 30 anni, non c’è nessuna possibilità che vi piaccia a 40.

Quando ero alle medie non volevo studiare. Mi faceva schifo studiare. Mia madre mi diceva che studiare era il mio dovere. Lei lavorava e io studiavo. E dire a un’adolescente che deve compiere qualcosa in nome del senso del dovere è ancora più controproducente che dirle Tu vai a scuola punto. Poi arrivò mio padre e mi spiegò che lo studio – ma soprattutto la mia formazione in generale- era l’unica cosa in grado di garantirmi una qualche scelta nella vita. Ed è la possibilità di scegliere, che rende un individuo felice. Certo, erano gli anni ’90. Le cose erano diverse. Ma il concetto rimane. (Continuai a non studiare, sia chiaro, ma cominciai a seguire il suggerimento).

Buona fortuna al nostro cuore. Schermata 2015-04-17 alle 11.48.14