Meredith mi sta sulle palle.
Sono insofferente a quell’espressione lagnosa.
Alla noia che la contraddistingue.
Undici stagioni e mai un cambio di look. Mai uno smokey eyes. Mai una minigonna audace.
Dieci anni di paturnie, di pre-mestruo perenni, di fisime.
Checcazzo ragazza. Sei un chirurgo. Il gradino sociale appena sotto Dio.
E Derek. Beh Derek è esattamente lo stesso. Con l’aggravante di corna, indecisioni e pentimenti.
Quello che dopo il “Scegli me, ama me” della bionda, lui scelse sì. Ma l’altra. Roba da bestemmie e col cazzo che ti perdonavo.
Eppure. tumblr_monidyM16I1sugjfgo1_500
Eppure insieme erano perfetti. Rappresentavano tutto ciò che noi, donne comuni, abbiamo sempre cercato.
La sveltina di una notte che si trasforma in relazione.
La relazione che nonostante debba lottare contro una ex moglie fedifraga – e decisamente figherrima, e decisamente battagliera, – riesce comunque ad evolve in rapporto costante.
Il rapporto constante costellato di drammi, Ti voglio, non ti voglio, divido con te l’ultimo pezzo di torta, non ti voglio più. Se proprio insisti scopiamo. 
Promesse di matrimonio scritte su un post-it, un post-it cristoddio!, una bomba, un annegamento, una sparatoria, un disastro aereo, un uragano. Due bambini a ricordarci che nonostante lui non la volesse, poi l’ha voluta.
Che nonostante lei avesse spesso il cuore altrove, lui era lì, ad aspettarla.
Che il grande amore si può trovare anche in un brutto bar di una grigia città, quando hai solo voglia di portarti a casa un ragazzo carino. Che un ragazzo carino qualsiasi possa essere l’amore della tua vita.

Grey’s Anatomy è una serie che dà speranza. Perché se Izzie ha superato la morte di Danny, noi possiamo superare l’ennesimo stronzo che non richiama.
Pure quel manzo meticcio dagli occhi celesti che si sposa con April, la donna più insulsa e rincoglionita del mondo, ci rende facile attraversare quei millemila tunnel sentimentali che abbiamo imboccato dall’adolescenza ad oggi.
E Christina che viene mollata sull’altare, ma che rimane La mia persona.
E quella bomba sexy della Torres che indistintamente copula con chi le pare senza tanto badare che la preda abbia il pisello o le tette.
E tutti che ogni volta riescono ad alzarsi ed andare avanti.
Non come fanno gli altri protagonisti dei telefilm. No, loro vanno avanti, continuando però a portarsi nel cuore strascichi emotivi, perché alla fine Lexi è una di noi.
Che sceglie la via più facile quando il dottor Bollore non è disponibile. E il Dottor Bollore che ci ha fatto bagnare dalla primissima puntata.
Grey’s Anatomy ci ha insegnato che esiste sempre un’amica con cui sfondarsi di tequila. Un coinquilino con cui infilarsi in doccia. Un collega che con cui si possono fare le peggio cose in un ospedale. Nonostante la morte. Nonostante il sangue.

E Shonda. Quella stronza di Shonda che mi uccide il Dottor Stranamore in un incidente d’auto.
Un banalissimo incidente d’auto, fa uscire di scena uno dei personaggi cult degli anni 2000.
Dopo averci privati di quasi tutto il cast. (Io dopo anni, sono ancora qui a chiedermi perché George sia stato investito da un autobus).
E niente.
Sulle note di Chasing Cars – la canzone più triste del mondo dopo Mamma mia dammi 100 lire che in America voglio andar – Derek è morto.
Così. In una puntata.
Manco il tempo di prepararci psicologicamente. 10 Anni di drammi emotivi, Shonda!
Più che un ospedale, un lazzaretto.

Derek si meritava di meglio. Una crisi, innanzitutto. Perché non esiste che lui e Meredith si mollino-forsecorna-drammi-poitorna-edinuovoamore-morte.
Eh no. Sei perfida, megera.
Potevi farlo crepare quando ci stava sulle balle. Non quando avevamo ricominciato a crederci.
Quindi fallo tornare. Se hanno riesumato Ridge per 20 anni, tu puoi far risorgere Dottor Stranamore. Dì che ti sei sbagliata. Che il cane ti aveva mangiato la sceneggiatura giusta e hai dovuto improvvisare. Che eri ubriaca. Che Ellen Pompeo ti stava sul culo e volevi vederla piangere.
Dai Shonda, lo dico per te.
Senza Derek possiamo chiudere i battenti.

Abbiamo bisogno di un lieto fineammazzamaritiperfetti che non sei altro.
Ce lo devi un cazzo di lieto fine.

11156152_10206667265903933_3267834862191912731_n