Io sono una che nella vita ci crede.
Credo che un giorno diventerò così schifosamente ricca da permettermi Cracco in cucina, nudo, intento a preparare dei manicaretti che portino il mio nome.
Credo che riuscirò ad essere una mamma fichissima ed ovviamente un premio Pulitzer.
Credo che un giorno rientrerò in una 44 continuando a mangiare porcate pazzesche.
Credo che se mangerò il cioccolato alla domenica quelle calorie si disperderanno nel nulla e che se correrò per 15 minuti, potrò finalmente assaltare il frigo degli alcolici, perché cazzo, ho corso per 15 minuti (di solito di fila, ma non è mica detto).
Credo che il mio lavoro mi permetterà di guadagnare abbastanza da farmi fare tre mesi di vacanze caraibiche all’anno, ma soprattutto che il mio lavoro mi permetterà di prendermi 3 mesi di vacanze caraibiche all’anno.
Credo che se frequenterò persone buone, diventerò una persona buona. Lo stesso vale per le persone belle.
Sono una di quelle donne che ci mettono un po’ a capire quando qualcuno le sta prendendo per il culo, perché di fatto non sono ancora arrivata a dubitare a priori del genere umano.
Credo al tipo che mi dice che non ha avuto tempo di scrivermi perché impegnatissimo a salvare le sorti dell’iguana in Nuova Guinea, quando in realtà ha passato il pomeriggio in una lotta tra se stesso e il livello 390 di Candy Crush.
Credo a tutti i Ti amerò per sempre che mi sono stati detti, anche anni dopo che quelle parole si sono esaurite, consumate, estinte. Ci credo anche se chi le ha proferite ha avuto dei figli – non con me -, ha traslocato – non con me – si è rifatto una vita – non con me -.
Ci credo ancora perché non riesco a concepire la teoria secondo cui l’amore ad un certo punto marcisce e si esaurisce, come una pila che ha dato il meglio di sé, tragicamente scarica.
L’amore rimane. Si dimentica. Si insulta. Si seppellisce. Ma rimane. Ci credo.
Credo che sia possibile invecchiare con la stessa persona e ridere ancora, dopo 50 anni, delle stesse battute.
Credo nel destino, perché ciò mi consente regolarmente di fuggire dalle decisioni che non sarei mai in grado di prendere da sola. Faccio fare a lui. Che ne sa.
Credo alla mia mamma quando mi dice che sono la cosa più bella che ha fatto, dimenticandosi all’istante delle notti insonni, dell’isteria pre e post adolescenziale, del telefono sempre spento, delle mie fughe romantiche, delle incazzature proprie degli animi inquieti come il mio.
Credo che tutte le teorie, le lotte, i monologhi, i pianti disperati contro un cuscino, i pugni battuti regolarmente su un muro troppo duro, siano stati la parte migliore della mia vita. O almeno quella più sana.
Credo anche e soprattutto nei miracoli.
Credo nel miracolo di sapere dire di no ad un amore invadente, ad un amore oppressivo, ad un amore che non lascia scampo.
Credo nel miracolo di sapere dire di sì ad un cambiamento che da tanto stavo aspettando, ad un figlio che fa una paura pazzesca, ad un’amica che vuole vedermi da tempo.
Credo ai prodotti dimagranti che si fanno largo tra i vari: Più mangi e più dimagrisci, come credo ai deodoranti Più sudi e più profumi o agli uomini del Non ti ho chiamata perché mi piaci troppo.
Credo nella bellezza degli uomini che viaggiano, e annusano, e ascoltano, e assaggiano, e alla fine ti raccontano tutto, specialmente i dettagli.
Credo a lui che mi dice che quando mi guarda vede l’alba. Credo alla mia voglia di scappare sempre e comunque, lui lo sa e fa finta di niente.
Credo che la cultura e l’informazione mi diano il privilegio e il dovere di difendermi dall’ignoranza e da quelli che mi guardano squittendo la testa.
Credo che ballare in mutande non risolva oggettivamente un cazzo, ma ripari -per un po’- le ferite dannosamente più emotive. Per questo ogni volta che sono triste ballo in mutande.
Credo che essere abbracciati sia la cura più efficace che una persona possa offrire ad un’altra. Insieme ad una tequila.
Credo che le ragazze più belle non sono solo quelle più felici ma anche quelle che non hanno demoni da cui scappare.
Tutto questo per dire che esistono persone che ci credono.
E altre che se ne approfittano.
E che alla fine rubare la speranza a una che ci crede, è quasi più schifoso che rubare le caramelle ad un bambino che per tutto il giorno le ha sognate.
Non si fa.
che bello…. vorrei stampare questo post, incorniciarlo in una bella cornice tutta a ghirigori e appenderlo sul muro della scala insieme a foto, ricordi e pensieri vari….
…. proprio bello! un abbraccio
Che dolce sei Tati.
Ti mando un sacco di baci
che bello…. vorrei stampare questo post, incorniciarlo in una bella cornice tutta a ghirigori e appenderlo sul muro della scala insieme a foto, ricordi e pensieri vari….
…. proprio bello! un abbraccio
Che dolce sei Tati.
Ti mando un sacco di baci
Bellissima, ho scoperto da poco il tuo blog, i tuoi post mi fanno ridere un sacco, o sorridere amaramente, questo mi ha fatto molto emozionare..! ma ho sempre da finire di leggerli tutti 🙂 scrivi benissimo Brava Mary, mi piaci!!
Ciao Chia, ti ringrazio tanto. Un bacione grande <3
Bellissima, ho scoperto da poco il tuo blog, i tuoi post mi fanno ridere un sacco, o sorridere amaramente, questo mi ha fatto molto emozionare..! ma ho sempre da finire di leggerli tutti 🙂 scrivi benissimo Brava Mary, mi piaci!!
Ciao Chia, ti ringrazio tanto. Un bacione grande <3