Nella lista di persone portatrici sane di inutilità, potremmo metterci una quantità imbarazzante di conoscenti, ex e persone a caso, incappate sempre per molto caso nel nostro cammino.
Quando dio è annoiato ci fa conoscere una persona inutile, magari anche attraente come il serpente tentatore e noi decidiamo ingenuamente di uscirci, per poi scoprire che per la nostra vita, non vi era differenza alcuna nel portare al bar lui o la nostra piantina di lillà.
Chi dice che non esista gente inutile perché chiunque può insegnarti qualcosa, impreziosirti, arricchirti, gnegnegnè, non è mai inciampato in
una di queste 7 tipologie di esseri viventi, che differiscono da un sottaceto solo per le capacità respiratorie.
1. Quello che non parla mai. Celato sotto la maschera dell’intellettuale di sta minchia, tace.
E mentre noi parliamo, parliamo e parliamo, lui ci guarda, ogni tanto accenna ad un assenso col capo e continua a tacere. Serafico come un mobiletto del bagno.
Con la differenza che nel mobiletto del bagno almeno ci metto i Lines Ultra Ali più Blu.
No, non è che costui ami ascoltare.
No, non lo stiamo uccidendo con chiacchiere da donnette.
No.
Tace perché non hai mai nulla da dire.
Inutile, come un’app non scaricata.
2. Quello che non sta mai zitto. Siccome in questa vita le mezza misure piacciono solo ai sarti, nello stesso giorno mi è capitato di uscire con quello affetto da mutismo cronico e con quello che, piuttosto che continuare ad ascoltare il suo sproloquio, meglio un’isola deserta con Flavia Vento.
In realtà non importa che questo bipede abbia o meno argomenti interessanti.
Se ci sommerge di chiacchiere talmente ravvicinate da far sì che noi non riusciamo ad inserirci nella conversazione, allora Houston, abbiamo un problema. Il tipo in questione parla solo perché ama dannatamente il suono della sua voce.
Utile come un carillon dagli ingranaggi rotti.
3. Quello perennemente annoiato. Non c’è nulla che lo emozioni. Se è italiano andiamo a botta sicura con il calcio e le tette, altrimenti non sussiste speranza.
Non ha mai voglia di fare niente, sbuffa, si lamenta, risultando piacevole come la salmonella la sera di Capodanno. La sua parola magica è Stasera no, sono stanco. Ah, perchè ieri invece hai salvato i macachi dall’estinzione e il giorno prima eri a seminare il granoturco in Michigan, giusto?
Inutile, come un petardo senza miccia.
4. L’arido sentimentale. E quello che centellina le coccole e le carezze. Noi siamo tenere come la mamma di Bambi e lui non c’ha mai cazzi. Ha pure il coraggio di dirci: Ma te le ho già fatte il mese scorso, le coccole. Ama il suo passato, dice che amerà il proprio futuro, ma non c’è traccia di amore nel suo presente. Dispensatore di affettività solo attraverso un contagocce, questo esemplare è tanto inutile alla nostra vita quanto pericoloso per la nostra psiche, poiché ci abituerà a pensare che sia normale essere amate con il bilancino. No signore, no davvero.
Inutile, come un gavettone bucato.
5. Le decisioni sono paurosissime. Stasera cinema o cena? Boh. Fai tu.
Dormi da me stanotte? E’ uguale.
Che ne dici se provassimo a fare le cose sul serio? Mah, come vuoi.
E’ quel tipico esemplare del nuovo millennio che non prende una decisione manco fosse in punto di morte. Non so Dio, decidi tu, a me va bene tutto.
Che pallissime.
Non si mette mai in mezzo. Lui è terreno neutrale come la Svizzera. Insopportabile.
Inutile, come come un aeroporto senza torre di controllo.
6. Il provolone. Siete alte, bionde, fichissime e con un corpo da urlo? Ci proverà, state tranquille.
Siete la reincarnazione di Maga Magò culona e cattivissima? Ci proverà ugualmente.
Facile da riconoscere al primo sguardo, ci inebrierà di complimenti, frasi ad effetto, mani che improvvisamente percorreranno la nostra schiena e il raziocinio salutandoci affettuosamente, ci abbandonerà.
Gli unici -pochi- vantaggi nell’uscire con uno così è che tendenzialmente dovrebbe aver ispezionato diversi letti, quindi teoricamente è in grado di sapere quello che sta facendo. Teoricamente. E darà un po’ di serenità al nostro ego ipercritico.
La nota dolente è che ci prenderemo di lui come pesci con un’esca buonissima.
Inutile, come la crostata alla frutta senza la frutta.
7. Narciso. Il mio preferito. E’ quello che pur di piacere farebbe qualsiasi cosa.
Ci fornisce mille e una illusione pur di avere delle attenzioni. Non importa che siamo le sorelle gemelle di Claudia Schiffer o di Moby Dick. Lui si farà avanti. Ma non ci proverà solo per il gusto di un’avventura, come farebbe il provolone.
No. Lui ci ammalierà solo ed unicamente per l’immagine di se stesso che noi gli rimanderemo.
Narciso che si specchia nell’acqua per contemplare la sua immagine. Sfortunatamente il nostro non muore annegato.
Prepariamoci ad un corteggiamento vero e proprio. Ci telefonerà, ci porterà in giro come una pochette della nuova collezione primavera-estate, e ci interrogherà con farsi ambigue come: Dimmi cosa ti piace di me, o Tu per me cosa faresti?
E noi lì, ad elogiarlo come un bambino che ha fatto bene i compiti.
E’ infido, stronzo e soprattutto disinteressato. Si innamorerà dell’immagine di sé che riesce a vedere in noi.
In questo amplesso tra cuore, estetica e pisellocentrismo, scappiamo.
Scappiamo. E spargiamo la voce.
Una tragggggedia. Con tante g.
Inutile, come un bel vestito con la lampo rotta.
Donne avvisate…faranno esattamente la stessa cosa.
Ma almeno sapremo, in questo mondo difficilissimo, che questi uomini insignificanti sono capitati a tutte. E se non dovesse essere così, state sicure: capiteranno.
Alla fine mal comune mezzo gaudio.
QUELLO CHE NON PARLA MAI. Io faccio parte di questo gruppo. Raramente parlo quando esco con le ragazze, perché non ho nulla da dire. O meglio, io avrei molto da dire, ogni volta, ma nulla che sia “consono”. Mi spiego meglio: per molto tempo la mia eloquenza mi costò l’ira dei presenti e soprattutto delle presenti. Di sicuro con me il livello della conversazione si “alza” facilmente, ma anche presso le cosiddette nature intellettuali mi tocca udire: “sei troppo serio”, “ti fai troppi problemi”, “non si capisce quello che dici”, “smettila (come se stessi prendendo in giro qualcuno)”… Sicché, per educazione, taccio ed ascolto: con spirito critico e di conoscenza. Ovviamente se non conosco le frivolezze di cui mi si sta parlando ascolto per capire, ma raramente ho argomenti di conversazione “inerenti”: o per meglio dire, inerenti con il “tono” della chiacchiera.
QUELLO CHE NON STA MAI ZITTO. Se per caso incontro qualche anima insolita, la quale tocca argomenti interessanti o mi lascia parlare senza guardarmi con odio, ecco che mi lascio andare e parlo molto, sempre rispettando i canoni della reciprocità. Purtroppo quando parlo mi interesso a ciò che dico, ahimè, e difficilmente mi viene perdonato: non si considera mai consono parlare con interesse, quasi come se la conversazione avesse il solo fine di stabilire una relazione. Così la mia abitudine a parlare-di-qualcosa viene odiata da chi, di fronte a me, ha l’abitudine di parlare-per-qualcosa. Le conversazioni in cui io parlo, e di conseguenza parlo molto, finiscono con il rifiutare, da parte dell’altro, la mia persona: ma d’altronde dovevo aspettarmelo, dato che parlando-di-qualcosa ciò che passa in primo piano è l’argomento di conversazione e non chi ne parla: e troverei assurdo il contrario.
Il terzo ed il quarto tipo non mi riguardano.
LE DECISIONI SONO PAUROSISSIME. Ed è così per me. Io sono uno spirito libero, conquisto ognora la mia libertà. Mettermi nel DOVERE di fare una scelta è contro la mia natura: quando decido, decido liberamente, non scelgo una opzione già presente, agisco ed agendo decido. Purtroppo proprio per questo motivo lascio sempre a “lei” la decisione su ciò che lei decide io debba decidere. Farei meglio a dire di no a prescindere, ma perché fare il meglio?
Il sesto tipo mi riguarda relativamente: ho una libido sfrenata, ma non sono disonesto.
IL NARCISO. Qui ci riconnettiamo ai discorsi di partenza. Siccome non mi è permesso parlare di cose interessanti e poco superficiali, parlo di me stesso. Il mio problema quando parlo di me stesso è che sono bello, atletico, sveglio, forte, simpatico: perciò, proprio perché non si ascolta ciò che dico, mi si bolla come narciso – il contrario di ciò che dico io, cioè un simpatico!
Solo dopo molto tempo ho capito di essere inutile. Ora che l’ho capito non mi dedico più all’amore e al sesso. Vivo la castità come un monaco. Così, di fronte al problema dell’utilità, mi compiaccio della libertà che mi è stata concessa: essere inutile, non SERVIRE ad alcunché. Che siano questi i presupposti del REGNARE?
Figone eh? Se ci fosse un’ennesima categoria in cui inserirti sarebbe la modestia, right?
Ovviamente da cervello sopraffino quale sei, spero tu colga l’ironia.
Detto ciò. Di cosa parli esattamente? Ma soprattutto. Con che genere di donna esci?
Perché a meno che tu non disquisisca sulla “Critica della ragion pura”, non c’è nessun motivo per cui la gente non riesca a comprendere una conversazione che si elevi alla lunghezza media delle extensions.
Poi chiaro. Se il tuo target sono le veline (non me ne vogliano) allora la colpa è tua. Non c’è nessun motivo per cui un uomo intelligente debba circondarsi di cerebrolese (ancora non me ne vogliano le veline).
Poi.
Nel momento in cui decidi di uscire con una donna, dovresti anche saper decidere per te stesso all’interno di un rapporto. Per mia esperienza quando si demanda è per pigrizia. O per mancanza di attributi. Scegli tu quale delle due ti è più consona.
Per quanto riguarda la tua ultima domanda la risposta è no. Per regnare servono palle, umiltà, conoscenza del popolo e cuore.
In bocca al lupo, cavaliere.
In effetti disquisisco proprio sulla “Critica della ragion pura” o affini.
Cerebrolese o no, studentesse con il massimo dei voti o somare… ne ho frequentate di vario tipo, ma non amano discorrere con me.
Sicuramente la pigrizia mi riguarda più della mancanza di attributi, tanto più se considerato che con la castità gli attributi si sono gonfiati a dismisura!!!
Crepi, Dama!
Come non amarti, Figone.
Verrebbe da chiedersi perché suddetti geni o capre che siano, non amino discorrere con te.
Io ho formulato due ipotesi a riguardo. Nella prima sono uno stupido, uno che ha cercato e cerca la verità, la saggezza e la conoscenza, che ha anche trovato molto e che ha molto da dire. Ma più o meno inconsapevolmente ha commesso soltanto errori e ha sbagliato ogni via intellettuale. Ad esempio, non ho mai avuto familiarità con quello che chiamano il confronto reciproco, lo scambio di idee: o perché non so bene come si legga “fra le righe”, né ne capisco il motivo, non è forse meglio mettere le cose rilevanti nelle righe stesse se si vuol “comunicare”? oppure perché non ho il coraggio di “perdermi” negli altri e nei loro pensieri e nella loro personalità. Da un lato in questo c’è da dire che temo il “perdermi” in quanto possibile “scontro” che potrebbe farmi “perdere”, a livello di sconfitta, ma anche di perdita della mia personalità o radice, o semplicemente portare a credere ciò che altri vogliono io creda e diventare loro servo. Da un altro lato non vedo perché correre un tale rischio, giacché vedo in ogni sapere e in ogni conoscenza uno scovare, non un perdere, e quindi credo che non abbia senso mettersi a rischio se non per qualcosa che liberi dal rischio. Un conquistatore non affronta la morte per avere una patria stabile in cui vivere?
Dunque in questa prima ipotesi gli altri mi disprezzano in quanto stupido e si divertono nell’alimentare la mia incoscienza a riguardo, per soddisfare un po’ il loro sadismo.
Nell’altra ipotesi mi temono, temono i miei modi. E le ragazze temono il fatto che io non mi faccia “ipnotizzare”, che preferisco mantenere il pieno controllo di me stesso sempre invece di abbandonarmi all’amore e alla sensualità. Perché dovrei rendermi “vulnerabile” per amore?
Comprendi i miei problemi? Sai dare una risposta alla domanda “perché non amano discorrere con me?”? Se sì, mi risolvi alcuni problemi.
Pino, sei pedante. E narciso (magari anche un narciso simpatico, che non è un ossimoro). Così innamorato di te stesso e dell’immagine del successo che proietti, che temi le esperienze possano corromperla, cambiarla o peggio fartela vedere sotto una nuova luce. Timore che non ti riduce alla nullità dell’azione, solo perchè, nel pieno controllo, ti piace fare esperimenti (NB: non esperienze). Non capisci l’arte del sottinteso perchè comunicare per te significa dover dimostrare, di essere o di volere, comunque di valere. Dimenticando, o proprio non sapendo, che quando ti trovi a parlare con una persona “di qualcosa” sei necessariamente li anche a parlare “per qualcosa”, e, tralasciando il fatto che, a prescindere, probabilmente non tutte amano cocktail a base di Kant e spritz, forse non è la tua persona che rifiutano, ma l’obiettivo cui percepiscono quel “per qualcosa” sia diretto. Magari qualcosa come un’ipertrofizzazione del tuo ego, nella speranza di trovarvi al suo interno, qualche barlume di genuina identità che non faccia parte delle decorazioni delle molteplici maschere che hai edificato. Ma questo puoi saperlo solo tu.
Uscendo da questa dinamica un po’ autoreferenziale, c’è un mondo fuori di te che ti propone e spesso impone delle scelte, e non è servitù ma vita. E quindi se non sai conversare su argomenti frivoli o in toni leggeri, è perchè scegli di non farlo, esattamente come sceglie di non farlo chi non ti segue nelle tue disquisizioni sulla Critica della ragion pura. Sono scelte legittime. Tu vuoi l’alto, lei vuole il basso. Alto o basso esistono solo all’interno di un paradigma valoriale gerarchicamente ordinato, che tu puoi concepire per te stesso ma non per gli altri, e che può anche diventare una gabbia. Prescindendo da un giudizio di valore, che rimarrebbe comunque soggettivo, esistono solo il “qui” e il “non qui”. Se vuoi veramente incontrare una persona devi imparare a fare in modo che il tuo “qui” sia almeno in parte anche il suo “qui” quindi o la raggiungi, o la porti da te, o ti guardi bene intorno che magari ce n’è qualcuna che dorme con le tre critiche sempre sotto il cuscino ed è brillante bella, atletica e impaurita come te.
Gioca! Nelle righe, tra le righe, ma quali righe? Perditi, che è l’unico modo per trovarti.
Quando dici “per qualcosa” ti riferisci ad un fine o ad un “attraverso qualcosa”?
In effetti disquisisco proprio sulla “Critica della ragion pura” o affini.
Cerebrolese o no, studentesse con il massimo dei voti o somare… ne ho frequentate di vario tipo, ma non amano discorrere con me.
Sicuramente la pigrizia mi riguarda più della mancanza di attributi, tanto più se considerato che con la castità gli attributi si sono gonfiati a dismisura!!!
Crepi, Dama!
In effetti disquisisco proprio sulla “Critica della ragion pura” o affini.
Cerebrolese o no, studentesse con il massimo dei voti o somare… ne ho frequentate di vario tipo, ma non amano discorrere con me.
Sicuramente la pigrizia mi riguarda più della mancanza di attributi, tanto più se considerato che con la castità gli attributi si sono gonfiati a dismisura!!!
Crepi, Dama!
Pino, sei pedante. E narciso (magari anche un narciso simpatico, che non è un ossimoro). Così innamorato di te stesso e dell’immagine del successo che proietti, che temi le esperienze possano corromperla, cambiarla o peggio fartela vedere sotto una nuova luce. Timore che non ti riduce alla nullità dell’azione, solo perchè, nel pieno controllo, ti piace fare esperimenti (NB: non esperienze). Non capisci l’arte del sottinteso perchè comunicare per te significa dover dimostrare, di essere o di volere, comunque di valere. Dimenticando, o proprio non sapendo, che quando ti trovi a parlare con una persona “di qualcosa” sei necessariamente li anche a parlare “per qualcosa”, e, tralasciando il fatto che, a prescindere, probabilmente non tutte amano cocktail a base di Kant e spritz, forse non è la tua persona che rifiutano, ma l’obiettivo cui percepiscono quel “per qualcosa” sia diretto. Magari qualcosa come un’ipertrofizzazione del tuo ego, nella speranza di trovarvi al suo interno, qualche barlume di genuina identità che non faccia parte delle decorazioni delle molteplici maschere che hai edificato. Ma questo puoi saperlo solo tu.
Uscendo da questa dinamica un po’ autoreferenziale, c’è un mondo fuori di te che ti propone e spesso impone delle scelte, e non è servitù ma vita. E quindi se non sai conversare su argomenti frivoli o in toni leggeri, è perchè scegli di non farlo, esattamente come sceglie di non farlo chi non ti segue nelle tue disquisizioni sulla Critica della ragion pura. Sono scelte legittime. Tu vuoi l’alto, lei vuole il basso. Alto o basso esistono solo all’interno di un paradigma valoriale gerarchicamente ordinato, che tu puoi concepire per te stesso ma non per gli altri, e che può anche diventare una gabbia. Prescindendo da un giudizio di valore, che rimarrebbe comunque soggettivo, esistono solo il “qui” e il “non qui”. Se vuoi veramente incontrare una persona devi imparare a fare in modo che il tuo “qui” sia almeno in parte anche il suo “qui” quindi o la raggiungi, o la porti da te, o ti guardi bene intorno che magari ce n’è qualcuna che dorme con le tre critiche sempre sotto il cuscino ed è brillante bella, atletica e impaurita come te.
Gioca! Nelle righe, tra le righe, ma quali righe? Perditi, che è l’unico modo per trovarti.
Pino, sei pedante. E narciso (magari anche un narciso simpatico, che non è un ossimoro). Così innamorato di te stesso e dell’immagine del successo che proietti, che temi le esperienze possano corromperla, cambiarla o peggio fartela vedere sotto una nuova luce. Timore che non ti riduce alla nullità dell’azione, solo perchè, nel pieno controllo, ti piace fare esperimenti (NB: non esperienze). Non capisci l’arte del sottinteso perchè comunicare per te significa dover dimostrare, di essere o di volere, comunque di valere. Dimenticando, o proprio non sapendo, che quando ti trovi a parlare con una persona “di qualcosa” sei necessariamente li anche a parlare “per qualcosa”, e, tralasciando il fatto che, a prescindere, probabilmente non tutte amano cocktail a base di Kant e spritz, forse non è la tua persona che rifiutano, ma l’obiettivo cui percepiscono quel “per qualcosa” sia diretto. Magari qualcosa come un’ipertrofizzazione del tuo ego, nella speranza di trovarvi al suo interno, qualche barlume di genuina identità che non faccia parte delle decorazioni delle molteplici maschere che hai edificato. Ma questo puoi saperlo solo tu.
Uscendo da questa dinamica un po’ autoreferenziale, c’è un mondo fuori di te che ti propone e spesso impone delle scelte, e non è servitù ma vita. E quindi se non sai conversare su argomenti frivoli o in toni leggeri, è perchè scegli di non farlo, esattamente come sceglie di non farlo chi non ti segue nelle tue disquisizioni sulla Critica della ragion pura. Sono scelte legittime. Tu vuoi l’alto, lei vuole il basso. Alto o basso esistono solo all’interno di un paradigma valoriale gerarchicamente ordinato, che tu puoi concepire per te stesso ma non per gli altri, e che può anche diventare una gabbia. Prescindendo da un giudizio di valore, che rimarrebbe comunque soggettivo, esistono solo il “qui” e il “non qui”. Se vuoi veramente incontrare una persona devi imparare a fare in modo che il tuo “qui” sia almeno in parte anche il suo “qui” quindi o la raggiungi, o la porti da te, o ti guardi bene intorno che magari ce n’è qualcuna che dorme con le tre critiche sempre sotto il cuscino ed è brillante bella, atletica e impaurita come te.
Gioca! Nelle righe, tra le righe, ma quali righe? Perditi, che è l’unico modo per trovarti.
Ahahahahahah, per ora ammetto di aver trovato principalmente il Narciso e il Provolone… e credo che il primo sia qualcosa di profondamente insopportabile! Credevo di essere l’unica a pensare “che palleeeeee” di queste categorie di uomini, ma fortunatamente mi sbagliavo 😛
Il narciso e il provolone, baby, capitano a tutte come la varicella.
Però l’importante è riconoscerli.
Un abbraccio
Ahahahahah hai ragione, ce ne sono così tanti che pretendere di scamparli sarebbe folle 😛
ma almeno quelli li so riconoscere, non mi fregano più (spero!!!) 🙂
<3
Ahahahahahah, per ora ammetto di aver trovato principalmente il Narciso e il Provolone… e credo che il primo sia qualcosa di profondamente insopportabile! Credevo di essere l’unica a pensare “che palleeeeee” di queste categorie di uomini, ma fortunatamente mi sbagliavo 😛
Il narciso e il provolone, baby, capitano a tutte come la varicella.
Però l’importante è riconoscerli.
Un abbraccio
Ahahahahah hai ragione, ce ne sono così tanti che pretendere di scamparli sarebbe folle 😛
ma almeno quelli li so riconoscere, non mi fregano più (spero!!!) 🙂
<3
Femminismo allo stato puro
Quando l’uomo non sa che dire parla di femminismo.
Femminismo allo stato puro
Quando l’uomo non sa che dire parla di femminismo.
Non deve parlare troppo e non deve stare zitto , deve essere forte , deciso e sentimentale , non deve essere un narciso e deve prendersi cura del proprio aspetto ecc..
Di uomini stupidi e con tanti problemi ne è pieno il mondo la stessa cosa si può dire delle donne
Definire alcuni uomini con determinate parole mi sembra eccessivo
Possiamo essere accusati magari di comunicare troppo ma che ci possiamo fare ? Siamo uomini
Abbiamo determinate fasi anche noi durante le quali ci sentiamo in un modo piuttosto che in un altro
Sta parte delle vittime proprio non vi si addice.
Quindi se ve ne trovate una che vi chiama 56 volte in un pomeriggio o una che non si faccia sentire mai, vi sta bene?
Ma un po’ di equilibrio mai?
Se uno è NOIOSO è noioso, se cerchi il politically correct non è questo il posto giusto.
Qui si dicono le cose come stanno e se ti fa male vai a lamentarti di quanto stronze siamo.
E il discorso “Siamo uomini che ci possiamo fare”è quanto di più odioso si debba sentire. Anche noi siamo donne e abbiamo il pre mestruo, possiamo quindi impazzire, uccidervi e dare la colpa agli ormoni? Sì anche, ma di solito cerchiamo di MIGLIORARE perché viviamo in una società e non sugli alberi.
Ciao macaco.
Non deve parlare troppo e non deve stare zitto , deve essere forte , deciso e sentimentale , non deve essere un narciso e deve prendersi cura del proprio aspetto ecc..
Di uomini stupidi e con tanti problemi ne è pieno il mondo la stessa cosa si può dire delle donne
Definire alcuni uomini con determinate parole mi sembra eccessivo
Possiamo essere accusati magari di comunicare troppo ma che ci possiamo fare ? Siamo uomini
Abbiamo determinate fasi anche noi durante le quali ci sentiamo in un modo piuttosto che in un altro
Sta parte delle vittime proprio non vi si addice.
Quindi se ve ne trovate una che vi chiama 56 volte in un pomeriggio o una che non si faccia sentire mai, vi sta bene?
Ma un po’ di equilibrio mai?
Se uno è NOIOSO è noioso, se cerchi il politically correct non è questo il posto giusto.
Qui si dicono le cose come stanno e se ti fa male vai a lamentarti di quanto stronze siamo.
E il discorso “Siamo uomini che ci possiamo fare”è quanto di più odioso si debba sentire. Anche noi siamo donne e abbiamo il pre mestruo, possiamo quindi impazzire, uccidervi e dare la colpa agli ormoni? Sì anche, ma di solito cerchiamo di MIGLIORARE perché viviamo in una società e non sugli alberi.
Ciao macaco.
Tu invece in che categoria ti classifichi? Io dico l’isterica…quella a cui non va mai bene niente..che in un uomo cerca ossessivamente una perfezione che non esiste perché nessuno è perfetto. Ma soprattutto penso che tu a letto devi fare davvero schifo… Con questo fare da vamp costantemente ipercritica e annoiata dalla vita metteresti ansia da prestazione perfino a Rocco Siffredi… Prendere un bel respiro ogni tanto e accettare il mondo per come è no, eh? Saluti, principessa dei miei stivali 😉
Dai nonno, non occorre diventare maleducati quando ci si sente colpiti e affondati, sennò si fa una figura davvero pessima. Peggio di quella che si farebbe stando zitti.
Un abbraccio
Ohohoh…adesso oltre a sentirti l’Oracolo con la Verità in tasca che dispensa cazzate come se fossero Parabole, ti senti pure una chiaroveggente che mi hai colpito e affondato?? Ahahahaha 😀 Forse il motivo per cui incontri spesso questi tipi di uomini non è che sono così, ma lo fanno solo con te perché è l’unico modo con cui si sentono spontaneamente di comportarsi con una donnaccia come te. Bacini e bacetti.
Bravissimo! Adoro i maschi medi che con l’anonimato insultano le sconosciute. Bravo Bravo Lorim89.
L’ottava categoria la nominerò: Maschi mediocri pieni di paranoie che fanno i bulli online perché non c’hanno le palle di affrontare una donna faccia a faccia.
Già che ci siamo. Scrivimi in privato il tuo numero di telefono che stasera ti chiamo e queste belle parole me le dici in faccia, feccia.
Non ho capito, adesso uno non ha neanche il diritto di dire la sua e di non essere d’accordo con un articolo che passa per “maschio mediocre pieno di paranoie che fa il bullo perché non c’ha le palle di affrontare una donna faccia a faccia”?
Complimenti per la democrazia! Se non sono d’accordo con quello che scrivi, io sono liberissimo di dirlo! Troppo facile e troppo comodo andare subito a pensare che se non sono d’accordo col pensiero di Sua Santità allora sono un frustrato, bimbominkia, represso che non scopa da mesi! Non ti piace la critica? Problema tuo! Adiòs 😉
Bizzarro come il concetto di “dire la tua” sia spesso confuso con “Vengo nella tua pagina e inizio a insultarti a cazzo”.
Prima di predicare la libertà di espressione (secondo la quale per altro, se tu puoi insultare anche gli altri possono farlo), impara l’educazione.
Lo stesso concetto espresso in maniera civile ti porterà a risposte civili. Altrimenti tornatene nella giungla.
Ma sto Bimbiminkia frustrato dove lo abbiamo trovato?
Che problemi ha con le donne?
È gay e non vuole ammetterlo?
È un trans che ha invidia della vagina?
È un represso?
Davvero nonno. Sei un povero Cristo che mi fa una pena infinita.
Nonno, sei uno schifo d’uomo.
In quale delle categorie ti sei identificato per reagire così?
Sei solo un povero sfigato che non farà sesso da mesi.
Tu invece in che categoria ti classifichi? Io dico l’isterica…quella a cui non va mai bene niente..che in un uomo cerca ossessivamente una perfezione che non esiste perché nessuno è perfetto. Ma soprattutto penso che tu a letto devi fare davvero schifo… Con questo fare da vamp costantemente ipercritica e annoiata dalla vita metteresti ansia da prestazione perfino a Rocco Siffredi… Prendere un bel respiro ogni tanto e accettare il mondo per come è no, eh? Saluti, principessa dei miei stivali 😉
Dai nonno, non occorre diventare maleducati quando ci si sente colpiti e affondati, sennò si fa una figura davvero pessima. Peggio di quella che si farebbe stando zitti.
Un abbraccio
Ohohoh…adesso oltre a sentirti l’Oracolo con la Verità in tasca che dispensa cazzate come se fossero Parabole, ti senti pure una chiaroveggente che mi hai colpito e affondato?? Ahahahaha 😀 Forse il motivo per cui incontri spesso questi tipi di uomini non è che sono così, ma lo fanno solo con te perché è l’unico modo con cui si sentono spontaneamente di comportarsi con una donnaccia come te. Bacini e bacetti.
Bravissimo! Adoro i maschi medi che con l’anonimato insultano le sconosciute. Bravo Bravo Lorim89.
L’ottava categoria la nominerò: Maschi mediocri pieni di paranoie che fanno i bulli online perché non c’hanno le palle di affrontare una donna faccia a faccia.
Già che ci siamo. Scrivimi in privato il tuo numero di telefono che stasera ti chiamo e queste belle parole me le dici in faccia, feccia.
Non ho capito, adesso uno non ha neanche il diritto di dire la sua e di non essere d’accordo con un articolo che passa per “maschio mediocre pieno di paranoie che fa il bullo perché non c’ha le palle di affrontare una donna faccia a faccia”?
Complimenti per la democrazia! Se non sono d’accordo con quello che scrivi, io sono liberissimo di dirlo! Troppo facile e troppo comodo andare subito a pensare che se non sono d’accordo col pensiero di Sua Santità allora sono un frustrato, bimbominkia, represso che non scopa da mesi! Non ti piace la critica? Problema tuo! Adiòs 😉
Bizzarro come il concetto di “dire la tua” sia spesso confuso con “Vengo nella tua pagina e inizio a insultarti a cazzo”.
Prima di predicare la libertà di espressione (secondo la quale per altro, se tu puoi insultare anche gli altri possono farlo), impara l’educazione.
Lo stesso concetto espresso in maniera civile ti porterà a risposte civili. Altrimenti tornatene nella giungla.
Ma sto Bimbiminkia frustrato dove lo abbiamo trovato?
Che problemi ha con le donne?
È gay e non vuole ammetterlo?
È un trans che ha invidia della vagina?
È un represso?
Davvero nonno. Sei un povero Cristo che mi fa una pena infinita.
Nonno, sei uno schifo d’uomo.
In quale delle categorie ti sei identificato per reagire così?
Sei solo un povero sfigato che non farà sesso da mesi.
Credo di avere avuto l’onore di condividere un pezzo della mia esistenza con un mix di 1-3-4-7. Perchè farsi mancare qualche pregevole tratto? in pratica un all in del disagio! Come direbbe Paolo Conte: è un mondo adulto si sbagliava da professionisti!
Non male baby! E hai preso 1000 punti con Paolo Conte. Tanti baci
Tutti dicono che Paolo Conte sia abbastanza misogino, francamente, con la sua musica può odiarmi quanto vuole!
Credo di avere avuto l’onore di condividere un pezzo della mia esistenza con un mix di 1-3-4-7. Perchè farsi mancare qualche pregevole tratto? in pratica un all in del disagio! Come direbbe Paolo Conte: è un mondo adulto si sbagliava da professionisti!
Non male baby! E hai preso 1000 punti con Paolo Conte. Tanti baci
Tutti dicono che Paolo Conte sia abbastanza misogino, francamente, con la sua musica può odiarmi quanto vuole!
Il provolone…….. e sono caduta nella sua trappola di ammaliatore!!! caduta con tutte le scarpe! poi è finita, lui si è sposato con un’altra!!!!! oltre ad essere provolone era stronzissimo anche….!! Attualmente fidanzata (da cinque anni)con un “arido sentimentale” !! Ma me lo sposerò… Amo il suo “va be dai, ora basta però”!! ahahah! Ciao e complimenti per tutto quello che scrivi, sei un fenomeno! Eccezionale: io mi ritrovo in tutto! Sei simpatica e una gran donna!! 😉
Grazie Robi e in bocca al lupo con il futuro marito! 😉
Il provolone…….. e sono caduta nella sua trappola di ammaliatore!!! caduta con tutte le scarpe! poi è finita, lui si è sposato con un’altra!!!!! oltre ad essere provolone era stronzissimo anche….!! Attualmente fidanzata (da cinque anni)con un “arido sentimentale” !! Ma me lo sposerò… Amo il suo “va be dai, ora basta però”!! ahahah! Ciao e complimenti per tutto quello che scrivi, sei un fenomeno! Eccezionale: io mi ritrovo in tutto! Sei simpatica e una gran donna!! 😉
Grazie Robi e in bocca al lupo con il futuro marito! 😉