Li ho visti ieri sera.
Erano cinque, tra ragazzi e ragazze. Stavano al parchetto vicino a casa mia, fumavano, ridevano, con in sottofondo una radio accesa. Ed avrei voluto avvicinarmi e dir loro Siete consapevoli di star ascoltando musica di merda? Lo sapete che esistono i vari De Gregori, Guccini, De Andrè (Dio De Andrè!), Branduardi? No perché sto schifo portoricano mi fa sanguinare le orecchie.
Leggete un libro capre.
Aprite un giornale che dopodomani sarà il vostro turno di votare e chissà per chi esprimerete una preferenza.
E poi l’ennesima ruga nuova è comparsa sulla mia faccia di quasi trentenne. Era la ruga del Fatti i cazzi tuoi, cretina.
Perché io non ho un grillo parlante interiore, c’ho le rughe nuove che spuntano quando dico minchiate. Sono le rughe della vergogna.
Ne ho collezionate un sacco in questi anni e guardandomi allo specchio dovrei essere così saggia da ammirarle e non dirle più, le minchiate. Dovrei pensare prima di parlare, come mi ha sempre consigliato la mia mamma.
Perché io, a quell’età andavo al patronato con la mia amica F.
Passavamo i pomeriggi a capire come si dovesse limonare.
Salivamo su motorini sconosciuti in 2. A volte in 3. Più che motorini erano scuola bus.
E mai col casco. Perché eravamo immortali, a 14 anni.
Una volta abbiamo fatto l’autostop. Ci hanno caricato dei ragazzi più grandi e qualcuno dall’alto ci voleva un gran bene.
E non ascoltavo De Andrè, perché era il cantante preferito di mio padre. Ovvero musica da vecchi.
Però mi sparavo Torn in loop etremi, perché Natalie Imbruglia sì che era figa.
E le gite. Penso al ragazzo della mia città, di Padova, che è caduto dal balcone, i compagni ubriachissimi, lassativi nei cocktail. E penso che siano degli imbecilli, che ridursi così proprio non fosse il caso.
Noi invece in gita eravamo bravi. Tutti in camera propria alle 10.
Ed eccola la ruga della vergogna.
Perché io in gita mi infilavo nelle camere di tutti, e si parlava e si urlava fino all’alba, le fughe in discoteca, che tanto non ci avrebbe beccato nessuno, le occhiaie del giorno dopo, chissenefrega delle occhiaie quando hai passato una notte così. E poi chissenefrega anche dei monumenti, mica si va in gita per visitare l’ennesima chiesa romana.
E li vedo i giovani d’oggi, che quando parlo di loro mi sembra di avere cent’anni e insomma li vedo i giovani d’oggi con le cuffie giganti e la voglia di non parlare con nessuno.
Li scruto quando sono in branco, mentre ridono con tutti e allora capisco che sono semplicemente fragili e timidi, come lo eravamo noi, solo che noi abbassavamo le sguardo, mica ci schermavamo con aggeggi che ci aiutassero.
Beati loro che possono vestirsi di maschere e nascondere le debolezze che noi abbiamo dovuto mostrare a tutti e far finta di amarle, maledette debolezze.
E le vedo le ragazzine di ora, che piangono per una tinta venuta male, cazzo piangi scema, che ci sono persone che non trovano lavoro, altre che si ammazzano, altre che vivono in macchina, altre che hanno figli gravemente disabili, altre ancora con i figli non parlano più, non le capisci le priorità?
Come se a 15 anni fossero queste le priorità. Come se noi ne avessimo avute di diverse.
E inorridisco davanti alle teenager vestite come adulte e mi vengono in mente i cambi d’abito negli ascensori, la palette di trucchi nascosta nell’astuccio e l’ombretto messo a cazzo di cane tra l’ora di italiano e quella di storia. Perché voler essere grandi, era ed è ancora una virtù. Che si racconta attraverso i colori della curiosità.
Abbiamo passato gli anni a metterci rossetti rossi per far finta di essere in età da patente e gli anni successivi a pregare che non ci dessero trent’anni.
E allora penso che non esistano generazioni giuste o sbagliate.
Esistono giovani che si assomigliano un po’ tutti, con quell’arroganza, quella voglia di cambiare il mondo, quell’innocenza che sai che entro 10 anni scomparirà, alla prima firma del mutuo, al primo stage non pagato, alla prima delusione d’amore.
E le guardo e un po’ le invidio, loro che si disperano per un ragazzo che non contraccambia una cotta, perché mi ci sono disperata anch’io e pazienza se da grande ho dei motivi per non dormire di notte, perché neanche a 14 anni dormivo di notte. Per una cotta non ricambiata.
E a 14 anni, una cotta non ricambiata è l’unico motivo valido per disperarsi.
Ed è giusto così.
Non so che lavoro tu faccia nella vita,
ma se non ti guadagnassi da vivere scrivendo, sarebbe davvero uno spreco di talento.
È un complimento bellissimo, ti ringrazio molto. Ci sto lavorando affinché diventi una professione.
Incrociamo le dita.
Un bacio
Non so che lavoro tu faccia nella vita,
ma se non ti guadagnassi da vivere scrivendo, sarebbe davvero uno spreco di talento.
È un complimento bellissimo, ti ringrazio molto. Ci sto lavorando affinché diventi una professione.
Incrociamo le dita.
Un bacio
I nostri tredici anni erano più o meno come i loro, è vero. Tranne che in una cosa:
adesso le tredicenni sono delle strafighe. Noi eravamo dei cessi ambulanti vittime degli orribili anni 90.
A chi devo chiedere i danni per questo?!?
C’hai ragione. Agli stilisti, suppongo. Però credo che a 13 anni si sentano brutti anche i sassi. Indipendentemente dalla moda. Un abbraccio!
I nostri tredici anni erano più o meno come i loro, è vero. Tranne che in una cosa:
adesso le tredicenni sono delle strafighe. Noi eravamo dei cessi ambulanti vittime degli orribili anni 90.
A chi devo chiedere i danni per questo?!?
C’hai ragione. Agli stilisti, suppongo. Però credo che a 13 anni si sentano brutti anche i sassi. Indipendentemente dalla moda. Un abbraccio!
a me vanno bene così le ragazze, aspetto che diventino maggiorenni e poi le “corteggio” per il loro divertimento ed il mio, sono svampite, sognatrici, mancano d’esperienza e desiderose di farne, anche se a 18 hanno un trascorso sessuale da campo di battaglia sono come “verginelle” dinnanzi all’esperienza di un uomo che potrebbe essere loro padre ma che gli può offrire quel che le donne nel loro intimo cercano, sicurezza sentimentale, esperienza in amore e quell’agiatezza materiale che solo il denaro gli può dare, per acquistare ciò che non possono permettersi.
Questo non sempre mi riesce (non posso piacere a tutte) ma spesso il fascino dell’uomo d’esperienza della sua carta di credito si concedono con una certa libertà, nonostante tentino fittiziamente di resistere alla tentazione per darsi un tono di ragazze serie in 24 max 48 ore mollano gli ormeggi di false santarelline e via al godimento senza limiti.
a me vanno bene così le ragazze, aspetto che diventino maggiorenni e poi le “corteggio” per il loro divertimento ed il mio, sono svampite, sognatrici, mancano d’esperienza e desiderose di farne, anche se a 18 hanno un trascorso sessuale da campo di battaglia sono come “verginelle” dinnanzi all’esperienza di un uomo che potrebbe essere loro padre ma che gli può offrire quel che le donne nel loro intimo cercano, sicurezza sentimentale, esperienza in amore e quell’agiatezza materiale che solo il denaro gli può dare, per acquistare ciò che non possono permettersi.
Questo non sempre mi riesce (non posso piacere a tutte) ma spesso il fascino dell’uomo d’esperienza della sua carta di credito si concedono con una certa libertà, nonostante tentino fittiziamente di resistere alla tentazione per darsi un tono di ragazze serie in 24 max 48 ore mollano gli ormeggi di false santarelline e via al godimento senza limiti.
Io di anni ne ho 22 e mezzo e sono anch’io di Padova. Questo tuo post mi ha creato molta nostalgia, però devo ammettere che no, non sono stata così e non lo rimpiango. La mia musica di merda era ascoltata rigorosamente con le cuffie per non infastidire il prossimo (incurante invece di infastidire me ahah), mai andata in discoteca fino alla vacanza della maturità (e mai provato ad andarci di nascosto). Io studiavo la domenica pomeriggio invece di essere allo Station o all’Extra (il tour delle disco di Pd e dintorni è iniziato solo con l’uni :D) e il giornale l’ho sempre letto assieme a tanti, tantissimi libri. Mi ritrovo solo sulle esperienze amorose, che sofferenza, al punto che dopo i 16 anni non ho più cercato nessuno e rifiutato tutti e ho trovato la pace solo a 21. Anch’io ero truccata male (ma ho scoperto Clio appena lei aprì il suo canale per fortuna!), mi cambiavo di nascosto, puntavo i piedi per avere quell’abito… Ma indubbiamente io e i miei amici (che so che detto così chi leggerà questo commento penserà che eravamo degli sfigati noiosi, mentre io ricorderò delle esperienze fighissime, risate a non finire e confidenze indimenticabili) eravamo molto più tranquilli della media. Alcune cose è vero che le ho sperimentate in ritardo, senza la leggerezza di quegli anni, però la consapevolezza che avevo nel farle me le ha fatte apprezzare di più. Ahhh quanto ho scritto! Meglio che continui a leggere solo 🙂
Scrivi scrivi Vale!
Sai io penso che ognuno faccia le esperienze che si sente, senza dover essere etichettato come “noioso”. Ci si arriva con tempi diversi e quindi, in modalità diverse.
Un bacio da una frequentatrice dell’Extra il sabato pomeriggio!
Credimi che poche volte ho apprezzato così tanto un blog personale. E’ un piacere stare qui e leggere, confrontarsi, riflettere. Grazie!
Io di anni ne ho 22 e mezzo e sono anch’io di Padova. Questo tuo post mi ha creato molta nostalgia, però devo ammettere che no, non sono stata così e non lo rimpiango. La mia musica di merda era ascoltata rigorosamente con le cuffie per non infastidire il prossimo (incurante invece di infastidire me ahah), mai andata in discoteca fino alla vacanza della maturità (e mai provato ad andarci di nascosto). Io studiavo la domenica pomeriggio invece di essere allo Station o all’Extra (il tour delle disco di Pd e dintorni è iniziato solo con l’uni :D) e il giornale l’ho sempre letto assieme a tanti, tantissimi libri. Mi ritrovo solo sulle esperienze amorose, che sofferenza, al punto che dopo i 16 anni non ho più cercato nessuno e rifiutato tutti e ho trovato la pace solo a 21. Anch’io ero truccata male (ma ho scoperto Clio appena lei aprì il suo canale per fortuna!), mi cambiavo di nascosto, puntavo i piedi per avere quell’abito… Ma indubbiamente io e i miei amici (che so che detto così chi leggerà questo commento penserà che eravamo degli sfigati noiosi, mentre io ricorderò delle esperienze fighissime, risate a non finire e confidenze indimenticabili) eravamo molto più tranquilli della media. Alcune cose è vero che le ho sperimentate in ritardo, senza la leggerezza di quegli anni, però la consapevolezza che avevo nel farle me le ha fatte apprezzare di più. Ahhh quanto ho scritto! Meglio che continui a leggere solo 🙂
Scrivi scrivi Vale!
Sai io penso che ognuno faccia le esperienze che si sente, senza dover essere etichettato come “noioso”. Ci si arriva con tempi diversi e quindi, in modalità diverse.
Un bacio da una frequentatrice dell’Extra il sabato pomeriggio!
Credimi che poche volte ho apprezzato così tanto un blog personale. E’ un piacere stare qui e leggere, confrontarsi, riflettere. Grazie!
Che bella cosa che hai scritto.
Ho 19 anni e a 30 voglio essere come te.
Grazie Gio, sei un tesoro. Spero che arriverai ai 30 un po’ più saggia di me, che qua, da maturare ce n’è ancora…
Un bacino!
Che bella cosa che hai scritto.
Ho 19 anni e a 30 voglio essere come te.
Grazie Gio, sei un tesoro. Spero che arriverai ai 30 un po’ più saggia di me, che qua, da maturare ce n’è ancora…
Un bacino!
Hai ragione Vale, il fatto che a 14 anni quei motivi erano montagne! Un bacio grande
Si! io ricordo ancora i pianti e le menate che ho fatto ad una amica,per colpa di un ex! Adesso se ci ripenso,credo che la cosa più oscena è stata uscire con l’ombretto giallo, la camicia di jeans e le dc.martens (uguale alle mie cugine”stile gemelle!”)in pieno agosto la sera,perchè era figo e perchè dovevamo andare a ballare! 😀 ahahah! Un bacio grande anche a te.
dimenticavo…sei l’amica e la sorella che tutte vorremmo! grazie!!!
Dolcezza! <3 <3 <3
Hai ragione Vale, il fatto che a 14 anni quei motivi erano montagne! Un bacio grande
Si! io ricordo ancora i pianti e le menate che ho fatto ad una amica,per colpa di un ex! Adesso se ci ripenso,credo che la cosa più oscena è stata uscire con l’ombretto giallo, la camicia di jeans e le dc.martens (uguale alle mie cugine”stile gemelle!”)in pieno agosto la sera,perchè era figo e perchè dovevamo andare a ballare! 😀 ahahah! Un bacio grande anche a te.
Io l’ombretto verde. Pisello. Tipo Madonna anni ’80. Ma messo peggio.
ho usato pure quello fidati!!! adesso che ho 30 anni ho abolito colori così osceni per il trucco! il verde (non pisello) lo amo e l’ho usato per la mia cucina! 😀
dimenticavo…sei l’amica e la sorella che tutte vorremmo! grazie!!!
Dolcezza! <3 <3 <3
<3 <3 <3
Bellissimo!!
Grazie Chiara!
Bellissimo!!
Grazie Chiara!
Mi hai fatto commuovere era tanto che non leggevo qualcosa di così bello.
Grazie PetraSol. Un abbraccio
A quanto ho capito abbiamo la stessa età.Puntualmente ogni giorno,quando vedo questa “nuova generazione” penso alle stesse cose che hai scritto te.A me dispiace semplicemente per i ragazzi di oggi,perché sono contentissima di aver vissuto un’adolescenza,i miei 14 anni diversamente da come fanno loro.A loro che è tutto dovuto,a loro che oramai nulla è proibito e invece noi eravamo continuamente alla ricerca di un modo per sfuggire all’autorità di tutti.Beh,sì,anche noi ci disperavamo per futili motivi (e quanto mi manca!),ma non ci interessava dell’ultimo modello di smartphone,dell’ultimo modello di taglio o dell’ultimo modo per essere popolari su un social network.Vorrei tornare indietro sì,ma nel mio periodo,perché non la vorrei vivere un’adolescenza nel 2015.
P:S. Complimenti sei una grande scrittrice,riesci a far emozionare attraverso le parole.KISS
Sai Floriana, non sono completamente d’accordo.
Non ci interessava l’ultimo modello di smartphone, perché lo smartphone non c’era. Ricordo però che da bambina piansi ore perché a Natale non mi arrivò la Baby Mia (che avevano tutte), alle medie implorai mia madre (che alla fine cedette) di avere i pantaloni della Carhartt (che avevano tutti) e a 16 anni misi da parte i soldi (aiutata dai miei) per comprarmi il Nokia (che avevano tutti). Volevo essere popolare anch’io. Ma non esisteva Youtube (che avrei apprezzato molto).
Credo siano cambiati i riferimenti, gli strumenti con cui assomigliare alla massa. La diversificazione può avvenire per alcuni molto presto. Io a 14 anni ero una capra ignorante.
Poi si migliora e si cerca l’unicità nei libri, nel pensiero, in altro.
Ma continuiamo ad avere tutti gli smartphone all’ultima moda, vestiti, capelli, ecc… anche a 30 anni. Non posso non perdonarlo a 15.
Un bacio
A quanto ho capito abbiamo la stessa età.Puntualmente ogni giorno,quando vedo questa “nuova generazione” penso alle stesse cose che hai scritto te.A me dispiace semplicemente per i ragazzi di oggi,perché sono contentissima di aver vissuto un’adolescenza,i miei 14 anni diversamente da come fanno loro.A loro che è tutto dovuto,a loro che oramai nulla è proibito e invece noi eravamo continuamente alla ricerca di un modo per sfuggire all’autorità di tutti.Beh,sì,anche noi ci disperavamo per futili motivi (e quanto mi manca!),ma non ci interessava dell’ultimo modello di smartphone,dell’ultimo modello di taglio o dell’ultimo modo per essere popolari su un social network.Vorrei tornare indietro sì,ma nel mio periodo,perché non la vorrei vivere un’adolescenza nel 2015.
P:S. Complimenti sei una grande scrittrice,riesci a far emozionare attraverso le parole.KISS
Sai Floriana, non sono completamente d’accordo.
Non ci interessava l’ultimo modello di smartphone, perché lo smartphone non c’era. Ricordo però che da bambina piansi ore perché a Natale non mi arrivò la Baby Mia (che avevano tutte), alle medie implorai mia madre (che alla fine cedette) di avere i pantaloni della Carhartt (che avevano tutti) e a 16 anni misi da parte i soldi (aiutata dai miei) per comprarmi il Nokia (che avevano tutti). Volevo essere popolare anch’io. Ma non esisteva Youtube (che avrei apprezzato molto).
Credo siano cambiati i riferimenti, gli strumenti con cui assomigliare alla massa. La diversificazione può avvenire per alcuni molto presto. Io a 14 anni ero una capra ignorante.
Poi si migliora e si cerca l’unicità nei libri, nel pensiero, in altro.
Ma continuiamo ad avere tutti gli smartphone all’ultima moda, vestiti, capelli, ecc… anche a 30 anni. Non posso non perdonarlo a 15.
Un bacio
Grazie PetraSol. Un abbraccio
ho usato pure quello fidati!!! adesso che ho 30 anni ho abolito colori così osceni per il trucco! il verde (non pisello) lo amo e l’ho usato per la mia cucina! 😀
Commento al volo, guardando le differenze tra la nostra generazione e la loro. C’è un abisso, un buco nero, la fossa delle marianne, chiamalo come ti pare, ma c’è. Vedo la cricca del mio cuginetto che adesso ha 11-12 anni, una massa di scapestrati irrispettosi. Una volta li ho beccati a buttare sotto una fontana un micetto…non me li sono sbranati perché rischiavo una denuncia, ma cose del genere, alla loro età, noi non le avevamo mai fatte. Ci avevano insegnato a rispettare la vita e le persone più grandi di noi. I miei sabati sera migliori li ho passati con i miei amici a fare gran chiacchiere fino alle due, in casa di qualcuno disponibile a darci ospitalità fino a tardi, con pizza e cocacola. Proprio il massimo della trasgressione, eh? Mia madre mi chiedeva che cosa facessimo fino a così tardi, ma non si era mai preoccupata più di tanto sulle mie uscite. La cosa più trasgressiva che abbiamo fatto è stato salire in dieci sulla mia Uno (vecchissima macchina) per andare da una casa all’altra. Oppure io che ho fatto due giri tra il nostro paese e quello vicino per portare e riportare tutti quanti alla e dalla pizzeria. Ora il gruppo si è sciolto, ognuno per la propria strada, nuove amicizie e nuovi stili di vita. ma penso che nessuno di noi abbia dimenticato quelle serate e quelle “pazzie”. E penso che nessuno di noi abbia mai messo dei lassativi negli alcolici, giusto per fare i cazzoni.
Purtroppo devo darti torto.
Io non mai maltrattato manco una mosca, ma conoscevo dei ragazzini che si divertivano molto a far male ai cani. Spero che sia toccata loro in sorte, un karma di merda, ma esistevano. Il mio ex (napoletano), mi raccontava di molti episodi di quanto era ragazzino, inerenti al maltrattamento di animali e mio padre (andando ancora più indietro nel tempo), si divertiva con i suoi fratelli a uccidere i gatti. Era un passatempo e nessuno diceva A. Roba da barbari. Ma c’è sempre stato. Anzi, se dobbiamo soffermarci su questo, con tutta la lotta animalista portata sulle prime pagine dei giornali e sul web, la gente sta capendo il problema e si sta mobilitando.
E stesso discorso vale per il bullismo, che, quando eravamo piccoli noi, era ancora più spietato. Nelle case se ne parlava poco, non esisteva l’informazione di ora, le campagne, la sensibilizzazione.
Quindi temo che non sia cambiato molto.
Commento al volo, guardando le differenze tra la nostra generazione e la loro. C’è un abisso, un buco nero, la fossa delle marianne, chiamalo come ti pare, ma c’è. Vedo la cricca del mio cuginetto che adesso ha 11-12 anni, una massa di scapestrati irrispettosi. Una volta li ho beccati a buttare sotto una fontana un micetto…non me li sono sbranati perché rischiavo una denuncia, ma cose del genere, alla loro età, noi non le avevamo mai fatte. Ci avevano insegnato a rispettare la vita e le persone più grandi di noi. I miei sabati sera migliori li ho passati con i miei amici a fare gran chiacchiere fino alle due, in casa di qualcuno disponibile a darci ospitalità fino a tardi, con pizza e cocacola. Proprio il massimo della trasgressione, eh? Mia madre mi chiedeva che cosa facessimo fino a così tardi, ma non si era mai preoccupata più di tanto sulle mie uscite. La cosa più trasgressiva che abbiamo fatto è stato salire in dieci sulla mia Uno (vecchissima macchina) per andare da una casa all’altra. Oppure io che ho fatto due giri tra il nostro paese e quello vicino per portare e riportare tutti quanti alla e dalla pizzeria. Ora il gruppo si è sciolto, ognuno per la propria strada, nuove amicizie e nuovi stili di vita. ma penso che nessuno di noi abbia dimenticato quelle serate e quelle “pazzie”. E penso che nessuno di noi abbia mai messo dei lassativi negli alcolici, giusto per fare i cazzoni.
Purtroppo devo darti torto.
Io non mai maltrattato manco una mosca, ma conoscevo dei ragazzini che si divertivano molto a far male ai cani. Spero che sia toccata loro in sorte, un karma di merda, ma esistevano. Il mio ex (napoletano), mi raccontava di molti episodi di quanto era ragazzino, inerenti al maltrattamento di animali e mio padre (andando ancora più indietro nel tempo), si divertiva con i suoi fratelli a uccidere i gatti. Era un passatempo e nessuno diceva A. Roba da barbari. Ma c’è sempre stato. Anzi, se dobbiamo soffermarci su questo, con tutta la lotta animalista portata sulle prime pagine dei giornali e sul web, la gente sta capendo il problema e si sta mobilitando.
E stesso discorso vale per il bullismo, che, quando eravamo piccoli noi, era ancora più spietato. Nelle case se ne parlava poco, non esisteva l’informazione di ora, le campagne, la sensibilizzazione.
Quindi temo che non sia cambiato molto.
Mi dispiace ma, in parte, devo darti torto. Te lo sta dicendo una quasi, QUASI sedicenne. Mi dispiace darti torto perché vorrei che le ragazzine di 13/14 anni, insomma, poco meno rispetto a me, non si disperano per la cotta non ricambiata, ma per la tecnologia mancata, o per qualche futile stronzata. Fortunatamente ci sono le eccezioni, fortunatamente.
Non credo che a 13 voi ve ne siete andati in giro a vantarvi del fatto che fumaste erba, o altro soprattutto, oppure che beveste e vi ubriacaste come ad un matrimonio, ad un diciottesimo, alla fine degli esami universitari. Beh, ora é cosí, vedo quelli che girano ora nel mio paese. Ma ripeto, fortunatamente le eccezioni ci sono. Infine voglio raccontarvi cosa mi é accaduto l’altro giorno, una QUASI tredicenne si é messa a parlare col suo vicino di casa (un amico), si stava discutendo dell’altezza e lei é piuttosto bassa rispetto alle sue amiche, cosí come lo sono io. Si é avvicinata e a gran voce fa: “non preoccuparti ad esser basse riusciamo meglio a far le pompe”. Scusatemi, ma questo é troppo, é vero da adolescenti si fan cazzate, pazzie e compagnia, ma andare in giro a vantarsi, a mostrarsi cosí non credo molti lo facessero, purtroppo ora sta diventando la norma. Detto questo, vorrei non mi fraintendeste, sono una ragazza dalle idee piuttosto libertine, ognuno a detta mia può far quel che gli pare, ma vedere che questo modo di fare, sia diventato motivo di vanto mi infastidisce e non poco.
Marti Marti.
Ed invece a darti torto, tocca a me.
Perché il problema della tua età (che indicherei dai 13 ai 18) è quello dell’insicurezza.
Che non c’entra nulla con la generazione a cui si appartiene, ma, appunto, con l’età.
E ci credo che siate insicuri. (uso il plurale ma non sentirti attaccata).
Noi l’erba la fumavamo presto, prestissimo, non avevamo l’ultimo Iphone ma i vestiti della Onyx e della Fornarina con cui atteggiarci, ci vantavamo delle prestazioni sessuali (e sì, purtroppo a 13 anni c’era chi faceva pompini, io no, limonavo solo)e non c’erano i cellulari. Il che vuol dire che:
1) Potevi dire di essere dove volevi e nessuno lo scopriva
2) Non eri mai raggiungibile
3) Le notizie non potevano essere verificate
4) Tua mamma non sapeva chi frequentavi
5) Nessuno invadeva la tua privacy sbirciandoti i messaggi mentre dormivi
Il problema appunto era ed è l’insicurezza. Si ha bisogno di farsi vedere più grandi e più fighi perché ai giovanissimi non basta ciò che sono.
Ma ti garantisco che passerà.
Tu tieni duro e continua ad essere te stessa.
Un bacio
Mi dispiace ma, in parte, devo darti torto. Te lo sta dicendo una quasi, QUASI sedicenne. Mi dispiace darti torto perché vorrei che le ragazzine di 13/14 anni, insomma, poco meno rispetto a me, non si disperano per la cotta non ricambiata, ma per la tecnologia mancata, o per qualche futile stronzata. Fortunatamente ci sono le eccezioni, fortunatamente.
Non credo che a 13 voi ve ne siete andati in giro a vantarvi del fatto che fumaste erba, o altro soprattutto, oppure che beveste e vi ubriacaste come ad un matrimonio, ad un diciottesimo, alla fine degli esami universitari. Beh, ora é cosí, vedo quelli che girano ora nel mio paese. Ma ripeto, fortunatamente le eccezioni ci sono. Infine voglio raccontarvi cosa mi é accaduto l’altro giorno, una QUASI tredicenne si é messa a parlare col suo vicino di casa (un amico), si stava discutendo dell’altezza e lei é piuttosto bassa rispetto alle sue amiche, cosí come lo sono io. Si é avvicinata e a gran voce fa: “non preoccuparti ad esser basse riusciamo meglio a far le pompe”. Scusatemi, ma questo é troppo, é vero da adolescenti si fan cazzate, pazzie e compagnia, ma andare in giro a vantarsi, a mostrarsi cosí non credo molti lo facessero, purtroppo ora sta diventando la norma. Detto questo, vorrei non mi fraintendeste, sono una ragazza dalle idee piuttosto libertine, ognuno a detta mia può far quel che gli pare, ma vedere che questo modo di fare, sia diventato motivo di vanto mi infastidisce e non poco.
Marti Marti.
Ed invece a darti torto, tocca a me.
Perché il problema della tua età (che indicherei dai 13 ai 18) è quello dell’insicurezza.
Che non c’entra nulla con la generazione a cui si appartiene, ma, appunto, con l’età.
E ci credo che siate insicuri. (uso il plurale ma non sentirti attaccata).
Noi l’erba la fumavamo presto, prestissimo, non avevamo l’ultimo Iphone ma i vestiti della Onyx e della Fornarina con cui atteggiarci, ci vantavamo delle prestazioni sessuali (e sì, purtroppo a 13 anni c’era chi faceva pompini, io no, limonavo solo)e non c’erano i cellulari. Il che vuol dire che:
1) Potevi dire di essere dove volevi e nessuno lo scopriva
2) Non eri mai raggiungibile
3) Le notizie non potevano essere verificate
4) Tua mamma non sapeva chi frequentavi
5) Nessuno invadeva la tua privacy sbirciandoti i messaggi mentre dormivi
Il problema appunto era ed è l’insicurezza. Si ha bisogno di farsi vedere più grandi e più fighi perché ai giovanissimi non basta ciò che sono.
Ma ti garantisco che passerà.
Tu tieni duro e continua ad essere te stessa.
Un bacio
Comunque, ho apprezzato l’articolo, fa piacere veder che qualcuno piú grande della mia età, non abbia sempre in bocca la solita storiella della morale e della critica. Fa piacere vedere, o meglio, leggere qualcuno che ogni tanto cerca di vedere con occhio diverso, con la propria mente piuttosto che correr dietro all’idea comune
Grazie Marti, sono felice che apprezzi.
Se fossi tua sorella però, ti direi di stare lontana da questo blog.
Lo capiresti sicuramente, ma è troppo cinico per te.
Qui le “ragazze” hanno 30 anni, hanno già vissuto tutte – o quasi – le sfaccettature dell’amore, del sesso, delle dipendenze (sentimentali).
Tu no ed è giusto così.
Viviti ancora la spensieratezza che se uno non ti chiama è perché ha avuto da fare. Hai tutta la vita per essere una stronza disillusa. Ora è l’età dei sospiri.
<3
Comunque, ho apprezzato l’articolo, fa piacere veder che qualcuno piú grande della mia età, non abbia sempre in bocca la solita storiella della morale e della critica. Fa piacere vedere, o meglio, leggere qualcuno che ogni tanto cerca di vedere con occhio diverso, con la propria mente piuttosto che correr dietro all’idea comune