Quest’estate ho lavorato per voi.
Sì è vero, mi sono ingozzata di caloricissime zuppe di burro in Irlanda ed ho giocato alla balena spiaggiata nella ridente Bibione Pineda, ma tra un’occhiata al bagnino e un messaggio al fidanzato, sappiate che ho lavorato per voi.

Mi sono sparata in un pomeriggio tutte le angolazioni della natiche di Mickey Rurke versione anni ’80 e capirete lo sforzo immenso.
Insomma, santa subito eccheccazzo.
L’ho fatto NON per godere della vista di tale beltà, ma per capire come siano cambiati gli ideali erotici negli ultimi anni.

Ho assistito sbavante e bagnata alla visone dei classici Orchidea Selvaggia e 9 settimane e mezzo. Capolavori, lasciatemelo dire.
Perché se la scena clou dello spogliarello è nota ai più, meno lo è la trama intera, l’incipit che porta la bella Kim a farsi versare addosso del miele appiccicoso per far eccitare un uomo (a tal proposito Mikey, se dovessimo io e te replicare, sappi che a me piace la Nutella, così per dire, che il miele dallo a chi sta a dieta, cazzone).

Innanzitutto fatemi dire una cosa. A me i film erotici spiazzano.
Perché faccio parte di una generazione dai forti contrasti e se c’è da scopare si scopa, se c’è da amarsi ci si ama. Sta cosa che si scopa amandosi, mi lascia un po’ basita. Non riesco a riconoscerne il pericolo e soprattutto non mi è chiara la linea di demarcazione, quella che divide uno che vuole le mie tette da uno che è interessato alla mia anima.
Sono una da porno o classici, io. Cicciolina o Le pagina della nostra vita.
Sono fatta così, scusatemi. Amante delle situazioni chiare, perché le altre mi terrorizzano.

Comunque.

Se mi sono sottoposta a tale supplizio godereccio è perché i miei amici eterosessuali mi dicono che le donne non si fanno più corteggiare, le mie amiche in età da marito, che gli uomini non corteggiano più.
Una cosa tipo è nato prima l’uovo o la gallina.
Quindi ho cercato di capire se effettivamente siano cambiati i parametri dell’eros delle coppie.
E sono cambiati sì, eccome se sono cambiati.
Innanzitutto entrambe le protagoniste dei film sono bellissime e rincoglionite.
Ma rincoglionite nel senso più erotico del termine. In carriera, eleganti, ma con quella faccia un po’ spaesata, quell’espressione perenne da Non so cosa ci faccio qui, quello sguardo da Sono inesperta, non farmi male.
Che per un uomo è come uno stendardo rosso, mentre lui recita la parte del toro.
Sono tutte consapevoli ma spiazzanti.
Cioè strabuzzano gli occhi davanti a un petto nudo, ma quando è ora di accettare una penetrazione anale sono sempre ben disposte.
Sono delle prede consapevoli. E la parola chiave è preda.
Che è lo stesso concetto di quella ciofeca di 50 Sfumature di demenza.
La scialba Anastasia accetta di farsi incaprettare per poi fuggire dal pazzo e dargli apertamente dello psicopatico.
Le donne lasciano gli uomini essere predatori.

Non so voi, ma io preda non sono. Mi piacerebbe, ma gna fo.
Se uno mi dice Girati che ti sculaccio gli rido in faccia. E mi sbellico dalle risate se se ne esce con frasi tipo Tu sei mia, indipendentemente che me lo dica dentro o fuori una camera da letto.
Ehi bello, non mi impegno manco con una società del gas per più di una stagione, secondo te ti do la soddisfazione di farti sapere che esisti solo tu?
Il problema è che lottare non significa farsi conquistare.
E credo che sia questo il nostro problema.
Noi donne moderne Lottiamo. Contro tutto. Per farci rispettare al lavoro, per guadagnarci uno spazio durante un meeting aziendale, per farci riconoscere dalla società la giusta indipendenza, per non fare la parte delle sciaquette cretine davanti a uno che ci piace.
Pensiamo che seduzione sia essere combattive durante i dibattiti e questo ci ha reso aggressive.
Pensiamo che eros sia una scollatura profonda e questo ci fa apparire facili. Che minchiata.
Pensiamo che saltare addosso a un uomo ci renda libere.
Pensiamo che fare una scenata ad alta voce ci dia potere.
Decidiamo tutto noi ed è bellissimo. Ma ha un prezzo.
Sembra sempre che dobbiamo mettere in chiaro che siamo serie, intelligenti, speciali.
Abbiamo talmente paura di essere tra le mille che mai sceglierà, da toglierci dal gioco da sole.

È solo colpa nostra dunque? No, ovviamente. Più noi facciamo intendere quanto siamo cazzute, più ai maschi spuntano le ovaie con relativa sindrome pre mestruale. E un uomo con sbalzi umorali lo vogliamo come un’ape nel letto.
Il problema è che è inutile additarsi l’un l’altro e incolparsi per la prematura dipartita delle palle maschili.
Soffermiamoci invece sulla parte bella, quella davvero interessante che non viviamo quasi più, fatta da frasi ad effetto, sguardi indagatori, sorrisi celati, mezze parole, quella a cui non sappiamo più che valore dare.
Perché noi donne moderne vogliamo solo chiarezza.
Ti interesso? Ma abbastanza da scopare o molto da presentarmi a tua nonna?
Che poi è il motivo per cui i film erotici mi destabilizzano.
Voglio sapere se mi vuoi stanotte o anche domani. E sbaglio, sbagliamo, perché la seduzione non prevede tempistiche, né agende.

Forse più che mancanza di seduzione, abbiamo perso la voglia di rischiare.

 

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