Ci sono degli argomenti di cui si dovrebbe parlare solo in presenza di un avvocato o delle proprie migliori amiche.
Uno di questi è la prova costume.
Perché un conto è che io dica alla mia E. che quest’anno, esattamente come l’anno scorso e quello prima, sono pronta per la spiaggia come lo sarei se mi sorteggiassero per un lancio nello spazio, un conto è disquisirne con una che ho visto due volte.
Tu te ne stai lì, buona buona, con il terzo spritz Aperol in una mano, mentre l’altra fatica a contenere i 102 arachidi che vorresti spararti in bocca alla velocità della luce ed arriva la stronza di turno che ti fa notare che bisognerebbe prepararsi al bikini, perché lei, porella che pesa 54 chili, non se la sente di infilarsi un costume che non sia quello da Unicorno della festa di carnevale dei figli.
Solitamente in questi casi fingo un soffocamento e la conversazione termina all’istante.

Discorso più complesso è quando si parla di mancanze femminili.
Ci hanno educato che gli uomini sono stronzi e noi siamo le vittime.
Poi quando provi a far notare che non è sempre così, vieni guardata come una blatta che cerca di uscire dal lavandino.
Insomma amiche.
Ci sono donne spaventose, là fuori. E spesso siamo proprio noi.
Quelle che vorrebbero essere fighe, sicure di se stesse, che hanno sempre la risposta pronta e il cuore in modalità stand-by. E che poi ad un certo punto PUFF. Impazziscono. a56586b393ee4893457b887bc7f10308Non ho tanti amici maschi, amo circondarmi di donne.
Quindi sappiate che scrivere questo post è stato molto difficile, perché ho dovuto cercare un sacco di eterosessuali a cui porre LA domanda, la cui risposta non vorrebbe sapere nessuno.
Come quando chiediamo se siamo ingrassate, pregando che dall’altra parte ci sia qualcuno che non si azzardi a rispondere Sì, stai diventando larga come la mia scrivania.
È un bluff. Ci circondiamo di bluff per non ammettere a noi stesse che là fuori è pieno di stronzi, ma uscendo con loro non dobbiamo iniziare una relazione con noi donne.
Mi odierete un sacco dopo questo. Ma dovevo dirvelo. Siamo meravigliose. Ma a volte un po’ meno.

1. Le arraffatutto
Usciamo con uno un paio di volte e vogliamo conferme. Desideriamo che lui sia quello giusto perché abbiamo 30 anni e a 30 anni vogliamo accasarci e figliare. Se lui latita noi impazziamo. Messaggi, chiamate. Domande patetiche alle amiche sul perché lui abbia detto di essere stato bene con noi ed ancora non si sia fatto vivo.
Magari il poveretto si è divertito ma ci sta mettendo alla prova. Magari si è divertito ma non è scattato nulla. Magari si è divertito e non vuol fare la parte di quello invadente. Magari è morto. Magari è il caso di calmarsi.

2. Quelle che non si rassegnano
Siamo carine, brillanti e pure divertenti, ma non gli piacciamo. Succede.
Probabilmente non siamo sbagliate noi, ma siamo sbagliati noi come coppia.
Anche se il sesso è stato bellissimo. Anche se ci ha detto che ci vuole nella sua vita. Anche se quel week-end ha disegnato un cuore sulla sabbia. Non funziona. Non ci vuole. Stalkerizzarlo per pretendere delle spiegazioni è infantile e fa paura.
Non ci vuole, la spiegazione l’abbiamo già.

3. Le paladine dell’amore
Non abbiamo ancora capito se lui ci piace, ma desideriamo piacergli tantissimo. A prescindere.
Non ci interroghiamo sui nostri bisogni, ma cerchiamo di essere perfette per soddisfare i suoi.
Lo bramiamo nella nostra vita senza sapere se si intonerà alle nostre abitudini. Se gli piacerà il nostro gatto. Se condividiamo i medesimi interessi.

4. Le gelose croniche
L’hai guardata? Ho visto che l’hai guardata. Non voglio che la guardi. Ci hai pure parlato? Vuoi morire male? E ti ha dato il numero? E la conosci? E la rivedi?
Sappiamo che tecnicamente il tradimento inizia dalla testa. Ma siamo donne intelligenti.
E possiamo comprendere che se siamo dotati di vista, possiamo anche usarla senza che si scateni l’Apocalisse. Lasciamogli guardare chi vuole.
Santoddio, se un uomo con cui usciamo non può girarsi a guardare una figa, cosa succederà quando si prenderà una stagista? E poi. Se vuole scoparsi una, se la scoperà. Che noi lo minacciamo o meno. Quindi tanto vale individuare un manzo su cui rifarci gli occhi.

5. Le sospettose
Nonostante le conferme e le buone intenzioni pronunciate, non riusciamo a fidarci. E se ci stesse prendendo in giro? E se stesse fingendo? E se fossimo le protagoniste di una candid camera? Perché non ci rilassiamo e proviamo a fidarci? Ci hanno spezzato il cuore in passato. Ma spiegatemi perché chi viene dopo, debba pagare i conti dei merdosi che abbiamo conosciuto prima. I fatti dimostreranno se lui è sincero. Al momento rilassiamoci.

6. Le protagoniste di CSI
Analizziamo i messaggi, le whatsappate, cerchiamo di carpire le sfumature per decidere se la virgola intendesse annunciare una disfatta sentimentale.
I monosillabi sono interpretati come disinteresse, le emoticons come messaggi subliminali.
Respiriamo. Un no è un no. Che sia condito da tre punti di domanda o da un accento messo a caso.

7. Quelle più complesse della Sfinge.
Diciamo no e intendiamo sì. Lo vogliamo con noi ma facciamo quelle a cui la serata del calcetto non interessa. Non ci stanno bene le sue abitudini, ma sorridiamo per non fare le cagacazzi. E poi esplodiamo. Diventiamo delle psicotiche possedute dal settimo demone.
E lui penserà, giustamente, di aver a che fare con una squilibrata.

Ecco amiche. Questo è quello che ho raccolto.
Ho sopportato sguardi indagatori dai miei informatori, che cercavano di capire a quale categoria appartenessi. A tutte, purtroppo.
In tempi diversi, con diverse modalità, ma a tutte.
Perché sono una di quelle donne che prima di trovare, ha cercato molto. E ha sbagliato. E ha perseguitato. E non si è data pace. Ma ha imparato la lezione.93b90b323504e017538c20be87f6e0d8