Less is better, dice qualcuno.
E io spesso mi trovo d’accordo.
Era meglio quando c’erano 6 gusti di gelato e i bambini non impazzivano con colori fosforescenti difficilmente abbinabili. Insomma si sa che il limone sta bene con la fragola, ma il gusto Puffo? A che minchia si abbina il gusto Puffo? Al gusto Mojito? Al monte bianco? Al cookie?
E degli uomini vogliamo parlarne? Quando si abitava nel paesello, se ci andava di culo ci sposavamo con il bambino che abitava sul nostro stesso pianerottolo, mica come ora che si studia in altre città, si viaggia e quando trovi uno interessante non ci sceglie mai perché al mondo ce ne saranno 1000 più fighe di noi e quindi perché mai lui, l’intrepido, dovrebbe fermarsi?
Stesso problema con le tecnologie. Mio padre telefonava a mia madre e se era in casa bene, sennò doveva aspettare. E mia madre restava una giornata intera davanti al telefono sperando che squillasse.
Ora invece il lui di turno ci scrive una mail se è in ufficio, ci lancia una whatsappata se è a casa, un SMS se ha finito i giga di internet, una chat su Facebook se è in ufficio e se è uno dall’emotività striminzita ci potrebbe toccare un magnifico Tweet da 140 caratteri, che non ti illudi sorella di ricevere una poesia d’amore.
E le chiamate?
No baby, perché se può mandarti un messaggio vocale, perché mai dovrebbe spendere 3 minuti di quei 1000 del suo piano tariffario che mai consumerebbe manco se fosse il Presidente del Consiglio, solo per dirti Ciao?
Ecco questa è una cosa che mi fa impazzire.
Diciamo che conosca uno.
Diciamo che costui mi chieda il contatto Facebook prima di sapere se sia lesbica, perché Facebook è l’unica cosa che gli consenta di conoscermi, prima di quanto io conosca me stessa. E lui non c’ha mica tempo per invitarmi fuori 20 volte prima di sapere se l’anno scorso pesavo 10 chili in più, giusto? Meglio dare una sbirciatina alle vecchie foto.
Diciamo che chattiamo e ci raccontiamo un po’ di tutto. Si parla del colore preferito, del partito da votare, di ex fiamme, di belle intenzioni.
Poi dopo giorni, io, femmina moderna ma non abbastanza, mi aspetto una chiamata, perché Cristoddio, mi hai invitata a cena non ti aspetterai che ti scriva Dove sei, io sono fuori dal ristorante, sulla chat di un social network, vero?
Ho 30 anni, riservami un po’ di dignità.
Ed invece loro non chiamano manco se avessi i numeri del lotto.
Perché?
Per diverse ragioni, che ho provato – senza riuscirci – a capire e sono riuscita a farmi dire – dopo molte insistenze –
-Perché lo trovano inutile.
D’altra parte non penserai mica che il suono della tua voce possa aggiungere qualcosa al tuo fascino, sciocca?
-Perché è troppo impegnativo, è più facile chattare.
Anche essere donna lo è, ma mica cerchiamo di pisciare in piedi per dimenticarcelo.
-Perché è faticoso essere brillanti.
Cioè fammi capire. Passare due ore a cena con me lo puoi sopportare e raccontarmi a voce la tua giornata no? No, evidentemente.
-Perché potrebbe far crescere l’interesse. Ovvero parlare a voce avvicinerebbe di più due persone e questo fa terrore.
Cucciolo spaventato, vuoi che chiami mamma orsa per consolarti?
-Perché è una perdita di tempo.
Anche aprirci la porta lo è. Abbiamo due mani come voi, potremmo farlo da sole. Ed invece, trogloditi, ci piace, è un’attenzione in più. Come alzare quel cazzo di telefono.
-Perché non si usa più.
Neanche la fellatio, mi dicono. Vi va bene se iniziamo ad ignorarla?
-Perché per quello ci sono le vostre amiche.
Tra un po’ le nostre amiche le useremo anche per il sesso, non vorremmo che non foste troppo impegnati anche per quello.
Ecco solo per dire che, a quanto pare, telefonare è un duro lavoro e qualcuno può pure non farlo.
Allora io ho stabilito una piccola regola per rimettere, in parte, le cose a posto. Vuoi uscire con me? Mi chiami. Se non lo fai significa che di me fotte na sega e allora tanto vale che tu risparmi 50 euro e io 30 per una seduta extra dall’estetista.
Vai in pace e torna quando sarai un uomo.
Magnifica! Dovrebbero studiarti a scuola!
Ahahah ci manca solo!
boss*
92 minuti di applausi 🙂 cit.
Grazie Giada!
Non siamo tutti così.. Mi fa una tristezza enorme la metodicità delle tue descrizioni sugli avventi di noi uomini nella tua vita, significano monotonia, piattume, disinteresse..
Ma nel mondo sempre più finto, è più semplice fingere o nascondersi dietro a tutti quei diavoleri..si è tutto capovolto, e il risultato sembra essere, in quest’era di selvatica comunicazione globale, un completo isolamento dei nostri sogni, delle nostre aspettative, sempre più disattese ( chapeau per le tue parole, anche se credo totalmente in un ‘concorso di colpa’)
Da ragazza felicemente fidanzata posso solo raccogliere (e non più vivere) le testimonianze degli uomini single che si prestano a raccontarmi la loro concezione di corteggiamento e relazione.
Quindi va da sé che le mie descrizioni non siano altro che trascrizioni. Dunque chi è monotono, piatto e disinteressato è l’uomo di turno.
Spiacente che la colpa non sia mia, ma di gente con cui probabilmente vai a bere il sabato sera.
Non ho capito il senso del tuo ultimo apostrofo, quello sulla colpa che ricade sulla gente con cui vado io a bere il sabato sera..
La cronaca che riporti dell’uomo monotono, piatto e disinteressato non fa una piega, se conseguente ai racconti degli uomini single che conosci.
Sappi però che non siamo tutti così, e che esistono uomini che chiamano e chiamerebbero mille volte di più, tutto qui..
Nel senso che ce ne sono in giro molti di più di quanto tu creda. E lo so che non siete tutti così, sennò mica mi fidanzavo.
Però la statistica non è, ahimè, dalla parte dei salvabili.
Un messaggio è più semplice… ed asincrono. Non ha pretese di risposta immediata (a meno che dall’altra parte ci sia chi controlla quando leggi e pretende che tu risponda immediatamente).
Telefonando spesso trovi che l’altra persona si trova in un momento in cui è occupata o non può risponderti se non a monosillabi.
Telefonando spesso rubi all’altra persona un tempo che, in quel momento, forse non ha a disposizione (scena tu seduto comodo sul divano e dall’altra parte una persona impegnata a fare benzina, la spesa, cucinare, accompagnare i figli/nipoti/cani al parco e controllare che in tutto questo non vada a fuoco qualcosa e non scappi qualcuno). E questi solo due dei tanti perché che forse non hai considerato 🙂
Un messaggio è più semplice… ed asincrono. Non ha pretese di risposta immediata (a meno che dall’altra parte ci sia chi controlla quando leggi e pretende che tu risponda immediatamente).
Telefonando spesso trovi che l’altra persona si trova in un momento in cui è occupata o non può risponderti se non a monosillabi.
Telefonando spesso rubi all’altra persona un tempo che, in quel momento, forse non ha a disposizione (scena tu seduto comodo sul divano e dall’altra parte una persona impegnata a fare benzina, la spesa, cucinare, accompagnare i figli/nipoti/cani al parco e controllare che in tutto questo non vada a fuoco qualcosa e non scappi qualcuno). E questi solo due dei tanti perché che forse non hai considerato 🙂
Li ho considerati tutti. E lo racchiudo in pigrizia. La paura di disturbare è un rischio. La mancanza è una prudenza talmente scialba da essere considerata pigrizia. Un uomo che rischia è un uomo che acquista punti. Forse questo non l’hai considerato.
E poi non è solo pigrizia o paura di non disturbare… quando dall’altra parte senti una persona che risponde a monosillabi perché il contesto è quello sbagliato si è un po’ tutti e due a disagio.
Anche quelli che fanno marketing telefonico rischiano… ma i punti glieli farei dare da qualche altra parte 🙂
P.S.: ho trovato questo pezzo di Jack Kerouac ed ho pensato che ci stesse bene…
Non usare il telefono
Le persone non sono mai pronte a rispondere.
Usa la poesia
Magnifica. Come tutto ciò che scrive Kerouac
mi sa che mi è scappato due volte lo stesso commento… scusa… e scusami se te lo dico qui e non per telefono 🙂
Non vorrei che ti terrorizzassi nel sentire il suono della mia voce 🙂 🙂 🙂
E’ appena passato halloween… penso di riuscire a gestire anche questa terribile paura 🙂
E’ assolutamente tutto vero. mi prendo volentieri la seconda, terza e quarta spiegazione.
Grazie
Sei male informata, la fellatio è ancora gettonatissima.
Speravo io… 🙂
ahahahahahah la chat e’ fredda la telefonata intima e te sei bravissima
Grazie Anto!
Un blog stupendo! Posso farti conoscere al gruppo fb di adotta1blogger? Lo conosci? A presto. Ali
Ti ringrazio tanto! Mi sono iscritta al gruppo, è un onore se mi fai conoscere! Un bacio
Grazie a te per esserti iscritta!
Anche se mi sembri già molto conosciuta e leggendoti capisco il perchè. Sei molto brava e divertente. A presto
Grazie!! A presto
Perfettisssimamente ragione!!! Ragas… SVEGLIA!!! Evviva il contatto umano!!!
Evviva!
“Ho 30 anni, riservami un po’ di dignità. ” ecco. Ma magari è anche questione di età. Io conosco una ragazza strepitosa in tutto ma non farle rispondere al telefono che è peggio le si rompesse un tacco a una serata di gala.
Si beh ma la “tua” ragazza è un caso isolato. Noi giochiamo sui grandi numeri
🙂
La capisco, anch’io odio il telefono, ma solitamente imvece le donne lo idolatrano oltre ogni logica
Yeah!
L’ha ribloggato su ilblogdiwholelottabeatrice.
Che belli i tempi in cui invece dì wasthappare si limonava sulla panchina…
Un UOMO ti chiama e poi passa a prenderti, il resto è per gli adolescenti.