Tutti i corteggiamenti della mia vita.

Nessuno.

Ieri ero con la mia mamma e si parlava della miriade di uomini che l’hanno corteggiata.
Chi con gesti plateali. Chi con dei fiori che fanno sempre una porca figura. Chi con bigliettini. Chi con serenate.
Ebbene sì. Serenate.
Ad un certo punto lei si gira e mi dice: “Chissà quanti hanno corteggiato te”
“Manco uno, mami”.
Il che lei inizia a guardarmi come se 29 anni fa avesse partorito una tartaruga gigante di rara oscenità e non se ne fosse mai accorta.  Ha fatto quella tipica espressione da mamma dilaniata da un dubbio atroce Non l’avrò mica fatta brutta? E’ scema? E’ colpa del culo grosso? 
Ci ho messo un po’ a farle capire che come negli anni ’80 andavano di moda le spalline delle dimensioni di un armadio 4 stagioni e ora non se ne vedono più in giro, così sono scomparsi i maschi romantici. Con la differenza che le donne della mia generazione sanno perfettamente che questa specie di Homo ex Sapiens, lo fu un tempo,  non tornerà mai di moda.

La verità è questa. Io non sono mai stata corteggiata.
Un ex, a essere sincera, fece una cosa dannatamente tenera.
Durante il nostro primo weekend a casa sua, scrisse il mio nome sul pavimento con petali di rosa e mi costruì un baldacchino, sapendo quanto io fossi -soprattutto all’epoca- fottutamente Disney addicted.
Dico costruito nel senso di costruito. Le sua manine, sega, legno, chiodi, non so quale altra diavoleria abbia usato, o quante ore abbia passato a guardare Extreme Makeover Home Edition, ma il risultato fu superbo.
Però non conta, perché già gliel’ avevo data e perché lui era terrone.
Il romanticismo al Sud è come gli occhiali specchiati al Nord. Ce l’hanno tutti, non fa testo.
La tragica verità, è che, appunto, io non sono mai stata corteggiata.
Nessun gesto d’amore folle, nessuna plateale dichiarazione, nessuna frase da Telefilm alla Se non sarai mia che senso avrà continuare a vivere?

Io nella mia vita, ho fatto un paio di cose spudorate per far sapere ad un uomo che ero interessata. Diciamo anche presa.
All’università organizzai una sorpresa a uno con cui stavo uscendo. Decisi di citofonargli alle 4 del mattino con due brioche appena sfornate e il mio reggiseno migliore. Mi sembrava una cosa romantica. E gli averi pure regalato del gran sesso.
Lui era a letto con un’altra e io mi mangia due cornetti alla faccia loro. 

La seconda volta mi presentai in un bar sui Navigli dove lavorava un cameriere con cui c’erano stati un paio di limoni, ed io ovviamente ero in quella situazione in cui razionalmente sapevo che non mi potevo permettere manco un castello in aria, ma emotivamente già pensavo se per il nostro matrimonio mi sarebbe stato meglio l’abito modello sirena, o quello di pizzo con la gonna ampia.
Arrivai in questo locale fighissimo. Lui mi accolse con un tenero Cosa ci fai qui. Sto lavorando. 
Io e il mio ego ce ne tornammo a casa distrutti.
L’unica sirena a cui pensai in futuro fu quella che canta In fondo al mar, c’è la sardina fa una moina, c’è da impazzirrrrr.

Successivamente ho capito che se noi donne commettiamo gesti plateali e fiabeschi, veniamo spesso scambiate per pazze psicopatiche che al primo No grazie stasera vado al cinema con mia mamma,  siamo pronte a bruciargli casa e rapirgli la sua sorellina.
Facciamo la parte delle disperate in cerca di marito come neanche i Templari in cerca del Sacro Graal.

In compenso posseggo (possediamo) una libreria stracolma di libri che avrebbero, con un ottimismo da premio Nobel, dovuto insegnarmi come non cedere subito al primo appuntamento, come non essere spaventata da un innocuo Mi dai il tuo numero? Anzi no, hai Twitter?, come provocare senza sembrare una sgualdrina.
Ci dicono che gli uomini sono cacciatori e noi dobbiamo fare le Mammut e fuggire, così sarà sicuro che verremo rincorse; ci suggeriscono di aspettare che un uomo si sbatta a corteggiarci così appariremo trofei ambiti, ci ricordano che Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere. 
Quello che si dimenticano di dirci gli autori, è che non ce la tiriamo dopo un corteggiamento, per il semplice fatto che il corteggiamento non sussiste.
Non esiste. Si è istinto. Come i dinosauri e gli zigomi naturali della Ferilli. 
Per cui possiamo stare serene.

Ho la sensazione che nell’era moderna e tecnologica, tra i maschi medi sia in auge una regola ferrea. Non fare capire ad una donna che si è interessati, perché se lei decide che no, quell’uomo non fa proprio per lei, l’uomo in questione vorrà morire e sprofondare.
Magari ha passato l’adolescenza a guardare film avventurosi, per poi farsela nelle mutande davanti ad un No, grazie.
Meglio quindi non rischiare e mandare degli input.
Che non impegnano mai.
Un invito a cena frettoloso, un like ad uno status di Facebook, un poke (ebbene si, esistono ancora i poke e gli uomini che li utilizzano), e se proprio proprio il tipo è un temerario, può commentare una nostra foto azzardando anche un complimento seguito da numero 2 di punti esclamativi.
Che fortunatissime, che siamo.
E pensare che gli uomini che rischiano, che lottano, che corteggiano, che ci dedicano canzoni e film, che cucinano per noi, li troviamo assolutamente irresistibili.
“E’ un mondo all’incontrario”, ha detto ieri mia mamma.
“Già!”
“Ma no aspetta. Che fine ha fatto quel bambino bellissimo che a 10 anni ti mandava delle lettere d’amore?”
“Ora è gay”.
“Ah.”